«Ha fatto il malocchio a mia figlia»: nonna di San Donà sotto accusa per l’eredità
Malocchio alla nipote per colpire la nuora. Una donna di origine straniera ora diffida la suocera dal continuare con sortilegi dopo che sua figlia di 7 anni sarebbe stata colpita dal rito, come vendetta per la morte del marito e la contesa sull’eredità. Un ingarbugliato rapporto di parentele e vendette che è finito nelle stanze di uno studio legale per cercare di porre fine a questa ondata di veleno e paura. La donna, una trentenne che risiede nel Veneto Orientale, ha una figlia di 7 anni. Da poco ha perso il marito la cui mamma, e suocera della donna, settantenne vive in un piccolo centro del Trevigiano, vicino a Castelfranco. Nei loro Paesi di origine il malocchio è una cosa molto seria e se scoperto viene punito duramente dalle leggi. Ma qui in Italia e in Europa non è certo la stessa cosa e se fosse un reato finirebbero in galera chissà quanti.
Ora l’intervento di un avvocato potrebbe almeno cercare di chiudere la faccenda, purchè la suggestione non crei altri ostacoli. Il malocchio in realtà è diffuso anche in queste zone e ci sono signore, soprattutto in campagna, che oltre a massaggi e interventi per sistemare i nervi e le articolazioni lesionate, sono specializzate nell’allontanare i sortilegi e le energie negative. Rituali e abitudini che sono spesso solo sussurrati, ma che hanno un certo radicamento nella cultura contadina.
«Il problema è questo», racconta la donna ancora terrorizzata, «mia suocera ha promesso sofferenza a me e soprattutto a mia figlia, per i problemi emersi con l’eredità di mio marito scomparso. E so per certo che ha fatto il malocchio a mia figlia, forse anche di peggio quando ha avuto modo di vederla. Io chiedo che la lasci stare, perché mia figlia sta sempre male, soffre e non si riprende. L’ho portata da un medico che ha confermato che questo suo malessere non trova ragioni precise. E io so bene il perché. Ho cercato di denunciare tutto alle forze di polizia, ma chiedono le prove che non possono certo esserci in questi casi. Nel mio Paese mia suocera sarebbe stata punita severamente una volta accertato il malocchio. Io sono disposta anche a rinunciare a tutto, all’eredità, purchè mia figlia stia bene. E adesso mi affido a un avvocato perché possa intervenire».
Della questione è stato investito l’avvocato Angelo Lorenzon di San Donà. «Il malocchio non è un reato da noi», spiega, «e credo possa suscitare ilarità nella nostra comunità, ma in altri Paesi è una questione molto più seria. Potrebbe rientrare nel campo del diritto internazionale privato, come sono le contese attinenti alle eredità tra persone di nazioni diverse. Ritengo si possa inviare intanto una diffida alla suocera autrice del malocchio per lo stato d’ansia creato nella nuora e soprattutto nella bambina che è terrorizzata. Una fattispecie che potrebbe rientrare negli atti persecutori, questi sì punti dalla legge».
Giovanni Cagnassi
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia