«Ha diffamato il collega» Gardi condannato a 6 mesi

Seconda condanna per diffamazione per il titolare dell’impresa di pompe funebri mestrina Amadori» il 67enne di Mestre Sandro Gardi. Ieri, il giudice monocratico di Venezia Claudia Gualtieri lo ha condannato a sei mesi di reclusione, accogliendo nella sostanza le richieste del pubblico ministero Alessia Tavarnesi. A denunciarlo, questa volta, Alessandro Zara, titolare di una ditta di onoranze funebri di Spinea, che con l’avvocato Barbara De Biasi si era costituito parte civile (l’imputato dovrà pagare le spese legali). Tre anni fa a denunciarlo era stato il titolare della Sartori Aristide e quella volta era stato condannato a tre mesi, sempre per diffamazione, ma c’è un terzo procedimento in istruttoria scaturito da un’altra denuncia di un terzo imprenditore.
«Basta! È l’ora di finirla di fare un mutuo per pagare i funerali. A Spinea sono costretti a servirsi del solito impresario funebre e così pagare cinquemila, seimila, addirittura settemila euro» aveva scritto in un volantino - una specie di messaggio pubblicitario - Gardi. Lo aveva distribuito in ogni luogo. «Ha conti in banca di milioni e numerosi appartamenti. Si arricchisce attraverso il dolore degli altri», concludeva il messaggio di Gardi distribuito a Spinea nel maggio di tre anni fa, «finirà dritto all’inferno».
Com’è accaduto per il precedente processo, l’imputato non si è presentato in aula e nella prima udienza, la settimana scorsa, aveva spedito un certificato medico per dimostrare che era impedito, chiedendo un rinvio. Il giudice lo aveva concesso, ma solo di cinque giorni, così ieri si è celebrato il processo. L’avvocato De Biasi ha chiesto un risarcimento di quindicimila euro per il danno all’immagine subito da Zara a causa delle offese subite, il giudice ha sentenziato che toccherà al Tribunale civile stabilire quanto dovrà pagare.
Nel volantino che aveva oltraggiato la Sartor» di Mestre Gardi aveva scritto: «Vergogna e ancora vergogna a certi impresari». Si leggeva tra l'altro: «Cittadini diffidate di tutto il personale che lavora in strutture ospedaliere e case di riposo se queste persone vi indirizzano in una qualsiasi impresa funebre, certi impresari danno anche 500 euro a questi signori per un funerale. Cittadini sapete che il titolare della Sartori Aristide ora che non c'è più il Comune per il trasporto delle salme non ha una propria auto funebre ma si serve per il trasporto di auto di Vesta, dico Vesta quella che raccoglie le immondizie. Sartori Aristide chiede ai clienti più del triplo di quello che chiede Amadori». E naturalmente concludeva affermando che un funerale da Amadori costa in tutto 1.400 euro ed «è l'unico impresario di Mestre che ha un carro funebre Mercedes nuovo».
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