Guerra tra i locali per i giovani a Mestre. I vigili intervengono all’Anda

E’ diventato uno dei luoghi della movida mestrina, ma privo di alcune autorizzazione per organizzare serata danzanti con centinaia di persone.
La musica altissima alla sera e le tracce di chi fa l’alba hanno spinto prima il Sib (Sindacato dei locali da ballo) e poi il vicinato a segnalare alle forze dell’ordine l’Ostello Anda in via Piave, i primi per la «concorrenza sleale e assenza di sicurezza e legalità», i secondi per la confusione. Così sabato scorso è scattata l’operazione di verifica coordinata da Stefano Gianolla, commissario capo della polizia locale, che ha coinvolto pompieri, guardia di finanza, carabinieri e Usl. I controlli, inseriti in quelli effettuati dopo la tragedia nella discoteca di Corinaldo su impulso della orefettura, hanno riscontrato numerose irregolarità. «Non abbiamo ancora ricevuto i verbali, quindi non sappiamo che cosa ci contestano», spiega il manager Stefano Martella, non senza polemiche, «di sicuro quando hanno trovato El Chapo c’erano meno forze dell’ordine dato che mi hanno riferito che sono arrivate una quindicina di auto ed entrati circa 25 uomini». Il manager ha spiegato che l’Ostello Anda, nato lo scorso maggio, aveva anche l’obiettivo di riqualificare via Ortigara: «Qualcuno si ricorda com’era quella via?», ha detto Martella, «solo di recente abbiamo iniziato a organizzare delle feste che riscuotevano un certo successo e se i giovani vengono qui è perché, in una città che sta morendo e che offre poco ai ragazzi, trovano delle opportunità che in altri posti della città non hanno».
Le feste venivano lanciate su Fb e, al momento dell’ingresso, alcuni bodyguard ne verificano l’invito (gratuito) all’ingresso. Le irregolarità riscontrate sono di vario tipo, inclusa la scoperta da parte della Guardia di Finanza di alcuni lavoratori in nero. Per la polizia locale l’operazione è stata svolta in totale discrezione, tanto da essere iniziata alle 22.30 quando non c’erano ancora tante persone proprio per non creare situazioni di disagio. I militari si sarebbero messi in parte per verificare carte e documenti fino a mezzanotte, quando nel locale c’erano invece circai 400 persone.
Le violazioni contestate riguardano le mancate autorizzazioni per lo svolgimento di un pubblico spettacolo, il superamento dei limiti acustici, il mancato rispetto delle norme sulla sorvegliabilità dei locali, la mancanza del certificato antincendio specifico per quando si invitano così tante persone e la presenza di materiale non pertinente nell’antibagno. Il locale comunque non è stato chiuso. Secondo Martella si è trattato di un colpo basso, volto a penalizzare un posto che stava riqualificando l’area. —
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