Guerra tra dipendenti e Comune
Chioggia. Rotte le trattative per l’aumento dell’organico. Il sindaco Ferro: «Motivazioni infondate»
CHIOGGIA. Dipendenti comunali sul piede di guerra. Le trattative sindacali per l’aumento dell’organico, ridotto pesantemente negli ultimi 5 anni, e la riqualificazione dei servizi si sono rotte nell’ultimo confronto e ieri è stata inviata al Prefetto la richiesta di avviare il procedimento di conciliazione.
Se fallirà inizieranno le forme di protesta che potrebbero portare anche allo sciopero. La delegazione trattante, che comprende tutte le sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Csa, Diccap) e le rsu, ha rotto le trattative dandone comunicazione al Prefetto. «Da mesi stiamo discutendo con l’amministrazione comunale senza alcun passo in avanti», spiega Cristina Bastianello, responsabile provinciale della Fp Cgil, «il comune di Chioggia ha enormi potenzialità e un bilancio sano che permetterebbe di investire sui dipendenti e sui servizi, con ritorni importanti per la città. Tutte le nostre richieste sono state ignorate con continui rinvii. La cosa è inaccettabile e dopo l’ennesimo muro abbiamo deciso di rompere le trattative e passare la questione nelle mani del Prefetto». Il principale punto di discussione è il finanziamento di progetti specifici che darebbero modo ai dipendenti di aumentare lo stipendio, penalizzato da un rinnovo del contratto che manca da otto anni e ai cittadini di ottenere un miglioramento dei servizi. «L’amministrazione», spiegano i sindacalisti, «non intende confermare i 78 mila euro destinati ai progetti specifici mettendone sul piatto solo 7.000. Sono risorse necessarie a garantire sia il regolare svolgimento di servizi sia una loro possibile innovazione. Il personale è stato quasi dimezzato negli ultimi cinque anni (i dipendenti al momento sono 235 su una pianta organica che ne prevede 325), si pensi solo che l’organico della polizia locale è sotto di 30 unità. Alcuni agenti hanno anche 300 giorni di ferie inevase perché devono coprire turni per la mancanza di personale».
I sindacati hanno posto i riflettori anche sull’organizzazione generale del lavoro. «Non c’è programmazione, manca la progettualità» spiega la Bastianello, «non si vuole aggredire il problema della forte carenza di organico anche se le soluzioni esistono dato che le assunzioni sarebbero possibili. Sugli asili nido si preferisce affidarsi a agenzie interinati piuttosto che coprire le assenze utilizzando le graduatorie». «È incomprensibile il comportamento dei sindacati», replica il sindaco Alessandro Ferro «ho seguito personalmente le trattative e posso con serenità affermare che le motivazioni che sono state poste sono infondate. Le ripercussioni di eventuali riduzioni del fondo produttività per il 2018 non sussistono, quelle per la riduzione del fondo nemmeno in quanto sono presenti in un’altra voce. Abbiamo sempre dimostrato apertura al dialogo purché ci sia più flessibilità e collaborazione».
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