Guerra tra amministratori l’accusato finisce all’ospedale

Pianiga. Massimiliano Danese ricoverato a Dolo dopo la denuncia dell’ex socio dello studio Dema La moglie ribalta le contestazioni: «È stato Michieli a effettuare prelievi di contanti ingiustificati»
BELLUCO STUDIO DEMA MESTRINO
BELLUCO STUDIO DEMA MESTRINO

PIANIGA. Continua la “guerra” tra Andrea Michieli, 34 anni, e Massimiliano Danese (33), i due amministratori condominiali, ex soci dello studio associato Dema con sedi a Mellaredo e Mestrino, nel padovano. Le accuse di ammanchi fra i due soci sono reciproche ed entrambi si sono recati dai carabinieri per denunciare le attività dell’altro. Ad avere la peggio, per il momento, è Danese, finito in ospedale, dopo aver letto le accuse che il socio gli ha mosso pubblicamente.

«Complessivamente gli ammanchi ai condomini ammontano a una cifra che si aggira sui 40 mila euro: una cifra che non sarà difficile far rientrare» spiegava ieri Andrea Michieli. «Credo che la situazione» dice Michieli «possa risolversi se si trova la volontà di reperire le somme mancanti. Tanti problemi sono arrivati perché alcuni condòmini in cui gli appartamenti sono stati messi all’asta non hanno pagato per anni le quote condominiali. Il rischio che a breve termine ci saranno dei condomini che si vedranno tagliare l’acqua o la luce per morosità, nonostante le spese condominiali siano state regolarmente pagate, con ogni probabilità sarà scongiurato. Resta sempre una situazione difficile. La sede di Mellaredo con ogni probabilità non riaprirà mai più. Ho denunciato la situazione in modo che non possano addossarmi responsabilità che non ho».

Massimiliano Danese, intanto, è stato ricoverato ieri mattina al pronto soccorso dell’ospedale di Dolo. Effetto della “botta” finale di due mesi di stress, che gli hanno fatto perdere venticinque chili e gli ha tolto sonno ed appetito. Oltre che a un sacco di soldi personali, per porre rimedio a quelli che, sostiene, sono degli ammanchi non commessi da lui, bensì dal socio Andrea Michieli. Il quale ha fatto scoppiare il “bubbone” della situazione economica in cui versa lo studio, inviando nei giorni scorsi a tutti i condomini una lettera in cui accusa Danese di essersi appropriato, con degli assegni circolari, di alcune somme di denaro dai conti in cui versavano le rate condominiali per pagare le spese e le bollette dei palazzi amministrati.

«È Massimiliano la vittima di tutta questa vicenda» dichiara la moglie, che gli sta accanto ininterrottamente in queste ore, «perché da alcuni mesi, da quando si è accorto degli ammanchi nei conti, ha cercato in tutte le maniere di salvaguardare i condomini, anticipano soldi nostri pur di non lasciarli senza luce o acqua». Danese e la moglie, quindi, ribaltano completamente la versione rilasciata dal Michieli.

«Era lui che aveva fatto bloccare, con la scusa di averle perse, le chiavette per accedere ai conti on line» continua la donna, «e solo quando mio marito ha potuto accedere nuovamente ai soldi, ha trovato dei prelievi di contanti ingiustificati e dei bonifici che il suo socio aveva eseguito. Ha cominciato quindi ad andare dai carabinieri, dove ha sporto denuncia, e a chiedere pareri al commercialista, all’avvocato e ai direttori di banca, i quali gli hanno consigliato di prelevare il denaro attraverso assegni circolari, in modo che il socio non potesse sottrarli. Da quanto ha annunciato, Michieli la settimana prossima partirà per il Canada: quando sarà partito, i soldi saranno versati di nuovo sui conti. Mio marito sta facendo di tutto perché i condomini non abbiano conseguenze: anzi, li ha invitati ad autoconvocarsi e a chiedere tutta la documentazione contabile e i conti correnti, per verificare direttamente lo stato delle cose».

Alessandro Abbadir

Cristina Salvato

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