Guerra degli ipermercati a Mestre: l’Auchan si svuota, a Zelarino si prepara Lando

MESTRE. A poche centinaia di metri dall’ipermercato in crisi più grande del Veneto, l’Auchan di Mestre oggi Conad, procede a ritmo veloce in via Caravaggio, ai piedi della rotatoria Castellana della tangenziale, il cantiere del nuovo Iperlando. Che una volta concluso, sarà, con i suoi 6mila metri quadri più 1.500 di vendita al dettaglio, uno dei maggiori del territorio. La struttura dell’edificio è stata quasi conclusa e si possono vedere anche le facciate perimetrali che spuntano in lontananza. In questi ultimi mesi, da quando i cantieri sono partiti, sono andati speditamente.
crisi e appello
Da una parte un iper che dovrà ridurre il personale da 227 dipendenti a 130. Dall’altro una nuova grande struttura di vendita. A lanciare l’allarme e cogliere la contraddizione, è la Camera del Lavoro Metropolitana di Venezia (Cgil) per bocca di Monica Zambon: «È sconvolgente il fatto che dal punto di vista sociale non sia stato aperto un tavolo serio con tutte le istituzioni cittadine – comune, sindacati, associazioni di categoria, le varie proprietà – su quelle che sono le prospettive dell’area nel suo complesso.
Lo andiamo denunciando da anni, l’erosione territoriale è pazzesca, ma finché creava occupazione si metteva da parte l’ascia di guerra, ora abbiamo un gruppo uscente che ha sfruttato e spremuto fino a che ha potuto territorio e lavoratori, un gruppo che lascia a casa delle persone e un nuovo gruppo, Lando, che va avanti a tutto spiano e che non ha fatto cenno di interesse alle problematiche che ci saranno rispetto ad esuberi e licenziamenti».
Continua: «La politica dovrebbe comunicare un cambio di passo, avviare un tavolo su queste contraddizioni palesi, noi come Cgil ci rendiamo disponili a una discussione politica. Lanciamo un forte appello a Lando perché ci pensi, e al Comune perché trovi le modalità per facilitare questo processo».
cannibalizzazione
Ad intervenire sulla crisi delle grandi strutture è il direttore metropolitano e veneto di Confesercenti, Maurizio Franceschi: «Al di là del fatto che da molti anni a questa parte bisognava intervenire sugli strumenti urbanistici per mettere un freno, il fenomeno cui assistiamo è accentuato oltre che dalle nuove aperture, i nuovi format e commercio elettronico, dal quel fenomeno conosciuto negli stati Uniti come “demoling”. Grandi contenitori che rimangono vuoti.
Da un lato si rende meno competitiva la città, dall’altra si creano problemi paesaggistici ambientali, perché ci troveremo in aeree centrali come quella di Auchan, contenitori vuoti come accade nel “salotto cittadino”. Auchan è l’esempio più palese.
Siamo in ritardo, bisogna favorire la riqualificazione dell'esistente». Continua: «Iperlando metterà in crisi ancora di più le altre grosse strutture di vendita di vecchia generazione di cui siamo pieni, oltre che i negozi del centro, perché avrà una attrattività superiore agli altri. La guerra della grande distribuzione, la paghiamo noi in termini di consumo di suolo, viabilità e contenitori vuoti. Nel frattempo, sono attesi ancora nuovi supermercati, vedi alla voce Alì.
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