Guerra alla «Serenissima»
Durissimo scontro su tre licenziamenti, la Cgil scrive a Costa

Una veduta del Venice Terminal dove la «Serenissima» fa vigilanza
MARGHERA.
Scontro senza esclusione di colpi tra i vertici della cooperativa «Serenissima Vigilanza», che occupa stabilmente 120 lavoratori, e la Filt-Cgil veneziana. Al centro dello scontro la lettera di sospensione dal lavoro di 5 lavoratori, soci della cooperativa tutti iscritti alla Cgil e 3 di questi anche delegati sindacali della Rsu, firmata dal presidente di Serenissima, Guido Carlin, a cui ha fatto seguito, per tre di loro, la lettera di «esonero» dalla cooperativa e il conseguente licenziamento. «Noi rispettiamo le leggi e non ce l'abbiamo con questo o quel sindacato - spiega il cavaliere Carlin - Questi lavoratori hanno violato lo statuto e danneggiato la nostra cooperativa e il suo intero consiglio di amministrazione con ingiurie e calunnie e, non contenti, stanno gettando discredito sulla serietà della nostra società che da anni opera con successo in città e provincia». Diverso il parere di Leonardo Menegotto, della segreteria della Filt-Cgil veneziana, secondo il quale le sospensioni e i licenziamenti di cinque loro iscritti è solo il risultato di «una demonizzazione dei lavoratori della Serenissima che negli ultimi mesi si sono iscritti alla Cgil e alla prima assemblea dei soci non hanno approvato il bilancio e hanno respinto la rischiesta di sborsare 1.660 euro, a fronte di uno stipendio che non supera i 1.100, per ripianare il deficit. Quasi tutti i nostri iscritti automaticamente vengono passati al turno di notte. Solitamente alle assemblee dei soci partecipano quindici persone, le sole in condizione di parteciparvi, per via dei turni. Questa volta la situazione era diversa: cinquanta guardie si sono organizzate, hanno partecipato e si sono rifiutati di avallare scelte che vanno a vantaggio di pochi». Nella successiva assemblea dei lavoratori/soci il bilancio aziendale è stato approvato «ma solo perché - aggiunge Menegotto - è stato detto che senza un bilancio approvato dai soci, una cooperativa è destinata alla messa in liquidazione». Secondo il sindacalista, sospensioni e licenziamenti sono stati decisi sulla base della testimonianza di un «lavoratore che ha riferito a Carlin di supposte gravi offese e ingiurie nei suoi confronti da parte dei nostri iscritti e delegati». Convinta delle sue buone ragioni, la Filt-Cgil ha scritto al presidente dell'Autorità Portuale, Paolo Costa, per informarlo dei fatti che coinvolgono proprio la Serenissima che da anni ha l'appalto della vigilanza al Venice Terminal. Ieri è fallito l'incontro rappacificatore tra il presidente Carlin e il suo vice Michele De Gobbi, da un lato, e Menegotto, affiancato dal segretario generale della Filt, Umberto Tronchin, dall'altro. Ora tutto è in mano agli avvocati: le due parti sono intenzionate a ricorrere in sede civile, penale e al tribunale del Lavoro.
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