Guasto alla Versalis di Porto Marghera, forni in blocco fiamme e fumo: cronaca di una giornata di emergenza
Sono da poco passate le 13 di ieri quando in redazione cominciano ad arrivare le prime telefonate allarmate. Segnalano tutte un denso e vasto fumo nero sul cielo di Mestre. Ma c’è chi teme un incendio a Venezia. «Cosa succede?», chiedono tutti, allarmati. Un’ottantina di telefonate al 115. L’allarme rimbalza, con foto e video, sui social: immortalano le due colonne di fumo nero visibili fino dal padovano e dalla zona di Jesolo. Qualche minuto e si capisce l’origine di tutto.
Fiamme e fumo nero. Il fumo nero esce dalle torce del cracking, impianto CR13 di Versalis dentro al Petrolchimico di Mestre dove negli impianti si è verificato un blocco per una anomalia. L’azienda segnala subito via fax a tutte le autorità l’emergenza in corso e lo conferma poi con un comunicato ufficiale dell’azienda del gruppo Eni.
Cosa è successo. L’attivazione delle torce è stata «causata da un disservizio a uno scambiatore di calore che ha causato il blocco di alcuni forni e, successivamente, del compressore di processo, con conseguente intervento del sistema di sicurezza che prevede l’attivazione delle torce. Il disservizio non ha comportato alcun pericolo per la popolazione. Nella fase iniziale le torce hanno generato fumosità, dando notevole visibilità all’evento, ma in breve tempo il funzionamento del sistema è stato riallineato alle condizioni “smokeless”. Sono in corso le operazioni di riallineamento dell’impianto alle normali condizioni, le torce rimarranno attive in condizioni decrescenti fino al completamento delle operazioni di riallineamento dell'impianto».
Sul posto arrivano i vigili del fuoco con il gruppo Nbcr e la prima partenza e poi vigili urbani, protezione civile del Comune di Venezia. Arriva a Marghera, preoccupato, anche l’assessore Renato Boraso. L’allarme termina alle 15.30 con la comunicazione del comando dei vigili del fuoco, a supporto delle squadre di Versalis che hanno risolto il blocco a forni e la rottura del compressore.
I vigili del fuoco. «Non si è corso alcun rischio perché i sistemi di sicurezza hanno funzionato al meglio. Tutti i prodotti nella tubazione sono stati inviati in torcia. Il fumo è il prodotto della grande quantità di materiale inviato in torcia e di una combustione non completa», spiega il comandante Loris Munaro che ha monitorato l’intervento e ha informato della situazione i sindaci di Venezia, Dolo, Mira e l’assessore alla protezione civile regionale Bottacin. In torcia sono finiti, quindi, etilene e propilene. L’ammontare della fuoriuscita ancora non è noto. Arpav ha eseguito prelievi da Mestre alla Riviera del Brenta per valutare l’eventuale ricaduta al suolo di sostanze. «I risultati si conosceranno tra alcuni giorni», avverte Munaro.
Il Comune. Dopo le 15.30, solo ad emergenza chiusa, il sito del Comune informa i cittadini della situazione e precisa che «i vigili del fuoco informano che la situazione è sotto controllo e non ci sono stati nè ci sono attualmente pericoli per la popolazione». Le torce hanno lavorato fino a sera. E come sempre in questi casi, se le informazioni dai siti istituzionali arrivano lente, i cittadini rischiano di confondersi e infatti tanti temono, visti anche gli avvisi alla prudenza dell’Asl, di doversi chiudere in casa per un inquinamento in città.
La Regione precisa. Nel pomeriggio raffica di precisazioni. «Non è stata attivata la procedura di emergenza per i grandi rischi a Porto Marghera in quanto il blocco verificatosi nell’impianto Versalis non ha prodotto emissioni di sostanze tossiche», dice l’assessore all’Ambiente e alla Protezione civile della Regione Veneto Gianpaolo Bottacin. «L’Arpav ha subito informato i sindaci, in quanto autorità di pubblica sicurezza e di protezione civile, del blocco di alcuni forni e dell’attivazione delle torce per la messa in sicurezza dell’impianto, dice l’assessore regionale, «ma l’entità e la natura delle emissioni non sono stati tali da far scattare il piano emergenziale previsto per le gravi crisi ambientali. Le misure precauzionali suggerite alla popolazione, come evitare di restare all’aria aperta nell’area interessata dalla dispersione di sostanze volatili e la chiusura di finestre e porte delle abitazioni, rientrano nelle disposizioni ordinarie di prevenzione, in particolare per bimbi, anziani e persone con problemi respiratori».
L’invito dell’Asl 12. Il riferimento è all’invito diramato nel primo pomeriggio dall’Asl 12 di Giuseppe Dal Ben che invitava alla prudenza. «Secondo quanto ci risulta, il blocco dell'impianto - in cui avvengono lavorazioni di etilene e propilene - ha provocato l'attivazione di due torce d'emergenza, che hanno diffuso nell'aria una nuvola densa ed acre. Non si tratta di sostanze tossiche: non ci sono rischi per la popolazione e non risultano feriti. Trattandosi di sostanze non tossiche ma irritanti, consigliamo a chi abita nelle vicinanze (Mestre, Marghera e Malcontenta) di tenere le finestre di casa chiuse fino a stasera». E visto che il vento ha spinto la nuvola nera verso la Riviera «sono stati allertati gli ospedali di Venezia, Mestre, Dolo e Mirano, affinché siano preparati ad accogliere chi avesse bisogno di controlli nei Pronto soccorso». Alle 19 l’Asl 12 comunica che l’allerta è rientrata: liberi tutti. Bottacin ha precisato anche che i tecnici di Arpav «hanno ampliato il monitoraggio fino alla Riviera del Brenta, installando dispositivi “Canister”, per effettuare campionamenti dei composti volatili aerodispersi in modo da verificare l’eventuale presenza di idrocarburi aromatici o altre sostanze inquinanti».
Rilievi Arpav. «I primi rilievi effettuati da Arpav non sembrano evidenziare particolari criticità, ma dovremo attendere le prossime ore per avere ulteriori e più definitivi esiti», ha concluso la Regione.
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