Guardrail killer, acquisite le immagini

MIRANO. Guardrail staccato dai giunti, le famiglie delle vittime acquisiscono le immagini di Google Streetview per elaborare perizie di parte. L’anomalia, segnalata ieri da la Nuova Venezia, interessa ai legali e ai periti che assistono le famiglie di Linda Giorio e Edoardo Ascione, i due ragazzi ventiduenni di Mirano e Fossò morti nella tragedia stradale del 10 agosto sulla Triestina a Portegrandi.
I fotogrammi in internet della barriera sulla piazzola di sosta al chilometro 22 della statale potrebbero contribuire a chiarire il motivo per cui il guardrail si è alzato in modo così anomalo, penetrando come una lama nell’abitacolo della Lancia Y e uccidendo i due giovani seduti sul lato di destra. Nella foto scattata dalla Google car a giugno, quindi solo due mesi prima dell’incidente, si vede un difetto di giunzione tra i due tratti di guardrail, che potrebbe aver favorito l’impennata della barriera metallica dopo l’urto con il muso dell’auto.
L’ipotesi è che, pur in presenza di guardrail a norma, ci sia stato un difetto di montaggio, scarsa manutenzione o comunque una situazione di degrado della struttura che avrebbe favorito il suo comportamento anomalo dopo la sollecitazione provocata dall’impatto della vettura.
«Abbiamo visto Streetview, aspettiamo che a giudicare siano tecnici competenti e aspettiamo l’inchiesta della magistratura», spiega lo zio di Linda, Matteo Giorio, «da ignorante in materia, continuo a pensare che i guardrail abbiano la funzione di proteggere e non uccidere le persone. Per me la causa che ha spento la giovane vita di mia nipote è il guardrail. Poi io sono umano e posso sbagliarmi, ma son sempre stato sicuro di questo, fin dall’inizio».
«Vogliamo chiarezza», aggiungono Michela e Angelantonio Ascione, i genitori di Edoardo, «non perché questo serva a restituirci nostro figlio, ma perché non debba succedere di nuovo, perché altri giovani non debbano perdere la vita così e altre famiglie patiscano il dolore immenso che stiamo provando noi».
Proprio gli Ascione, attraverso il consulente personale Massimiliano Golin, si sono rivolti allo Studio 3A, società specializzata nella valutazione delle responsabilità civili e penali, per fare piena luce su dinamica e cause dello schianto, con particolare riferimento proprio a quel guardrail che non ha retto all’urto: l’obiettivo dei famigliari di Edoardo è capire se il guardrail non solo fosse a norma, ma anche se fosse correttamente fissato e ancorato, anche alla luce di quanto pubblicato ieri dal nostro giornale. Un’azione, come precisato da mamma e papà del ragazzo, per evitare che altri incidenti simili possano ripetersi. «Stiamo acquisendo tutta la documentazione sul sinistro», spiega il presidente di Studio 3A Ermes Trovò, «e abbiamo già incaricato l’ingegner Pierluigi Zamuner per verificare e analizzare lo stato dei luoghi e ricostruire nei dettagli la dinamica e le cause dell’incidente».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia