Guardie giurate in lotta per il nuovo contratto

Dopo lo sciopero del 4 maggio che ha avuto il 90 % di adesione ne potrebbe arrivare un altro con un impatto ancora più duro anche al porto e in aeroporto

MESTRE. «Senza contratto non c’è sicurezza» , recita lo slogan del volantino che annunciava lo sciopero delle guardie giurate, armate e non armate – indetto dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil – che il 4 maggio scorso ha visto percentuali di adesione del 80 o 90 %,, creando così gravi disagi o addirittura la mancanza totale della sorveglianza privata in aeroporto e nel porto veneziani.

Se in contratto della categoria non sarà rinnovato, arriveranno presto ulteriori scioperi, anche di otto ore, con un impatto ancora più negativo sui servizi offerti a passeggeri, compagnie aeree e armatori. Una volta si chiamavano metronotte e di vedevano circolare in bici per controllare la chiusura delle porte di istituti privati ed edifici pubblici.

Ma ormai le “guardie giurate” armate hanno preso perfino il posto di poliziotti e carabinieri che un tempo scortavano i furgoni portavalori e presidiavano l’aeroporto Marco Polo, le banchine del porto, l’area del petrolchimico e dei depositi di carburante, il petrolchimico, banche e istituti pubblici e privati, furgoni porta valori, musei e perfino sedi di enti pubblici come Inps, Inail, Tribunali, Musei Civici, Regione Veneto, Ecocentro e gli ospedali a cominciare da quello dell’Angelo. In aeroporto a Tessera, in particolare, già da anni presidiano – al posto degli agenti della Polizia di Stato – i varchi di imbarco e controllano bagagli e passeggeri con i metal detector e presto sarà loro affidata anche la timbratura dei passaporti dei passeggeri in arrivo. Sono loro, infatti, a garantire – in tempi sempre più difficili, sia per l’aumento della criminalità che del terrorismo internazionale – la sicurezza di cose e persone. Il tutto per 1.100 o al massimo 1.200 euro netti al mese, a fronte di un orario di lavoro che spesso e volentieri sfiora le 12 ore giornaliere con una cadenza dei riposi che possono durare oltre una settimana, malgrado l’alta specializzazione e l’enorme responsabilità che la loro professione implica. Come se non bastasse chi vuole fare la guardia giurate armata, deve pagarsi a sue spese il corso e le esercitazioni al poligono di tiro necessari per ottenere il permesso di porto d’arma. In tutta la provincia di Venezia le guardie giurate armate alle dipendenze delle più grandi imprese di sicurezza (come Civis, Castellano Vigilanza, Axitea, Securitalia, Serenissima, Triveneto Sicurezza di Save spa, ecc.) sono quasi mille e quelle non armate, che fanno generalmente servizio di sorveglianza in negozi e ipermercati, uffici e sedi di enti pubblici o privati, quasi il doppio per un totale di circa 3 mila addetti.

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