Grossisti di droga dalla Riviera a Padova. Fermati con 4 chili di eroina e cocaina
Indagine nata dall'osservazione degli spacciatori all'Arcella. Due albanesi, entrambi irregolari, vivevano tra Mira e Dolo
DOLO. Dal veneziano all’Arcella per rifornire i pezzi grossi dello spaccio in città. È partita dal quartiere più “caldo” di Padova l’indagine della Squadra mobile che ha portato all’arresto di due giovani albanesi. Nure Ismet e Kepi Selion, 36 e 28 anni, trattavano grossi quantitativi di cocaina ed eroina che dai loro covi in provincia di Venezia smerciavano in città.
Grossisti di alto livello nella zona, rivendevano la droga agli spacciatori padovani che a loro volta la affidavano ai pusher di strada. Dopo averli notati a più riprese nella zona dell’Arcella in compagnia di altri pregiudicati, gli agenti li hanno tallonati per giorni scoprendo che, pur senza fissa dimora perché irregolari sul territorio nazionale, i due bazzicavano spesso tra Mira e Dolo.
Sabato scorso a Sambruson il blitz decisivo dopo giorni di appostamenti. Quando li hanno fermati in strada i poliziotti gli hanno trovato addosso 1,7 chili di cocaina purissima, che ha confermato l’alta caratura criminale della coppia e portato all’arresto. Un secondo sopralluogo ha indirizzato gli investigatori verso una zona boschiva appartata, sotto a un cavalcavia, dove Nure e Kepi erano stati visti trafficare diverse volte. I cani del Nucleo cinofili hanno scovato due plichi con due chili di eroina parzialmente interrati. A fronte dei precedenti penali, per spaccio a carico del Nure e per reati contro il patrimonio per Kepi, e della droga sequestrata, il giudice per le indagini preliminari ha convalidato gli arresti e disposto la carcerazione per entrambi al Due Palazzi.
Vista la quantità e lo stato degli stupefacenti è stato chiaro che quello messo a segno è un colpo inferto a due personaggi al vertice dello spaccio tra Padova e Venezia. Sia la cocaina che l’eroina erano impacchettate in dosi massicce, da 100 e 50 grammi. Ciò dimostra come i due albanesi commerciassero grosse pezzature, guadagnando anche migliaia di euro per ogni vendita.
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