Gritti in vendita con vista Medioriente

La Starwood sarebbe sul punto di cedere il prestigioso albergo a investitori asiatici, mantenendone però la gestione
Di Enrico Tantucci

L’hotel Gritti, appena ristrutturato, potrebbe presto essere venduto e acquistato da nuovi compratori mediorientali, senza escludere lo stesso, ricchissimo emiro del Qatar che con Starwood - la catena statunitense che possiede in laguna il prestigioso albergo a cinque stelle, come anche il Danieli e l’Europa & Regina - lavora già in partnership nei quattro alberghi di lusso della catena in Costa Smeralda e all’hotel Gallia di Milano.

L’indiscrezione è emersa con forza in questi ultimi giorni anche sulla stampa ed è legata al piano di Starwood di razionalizzare la rete di hotel sparsi nel mondo, cedendo una parte e concentrandosi soprattutto sulla loro gestione.

«Confermiamo che l’intenzione di Starwood è di rafforzare soprattutto la parte gestionale dei nostri hotel e di acquisirne altri, come stiamo facendo con il marchio St Regis per il San Clemente Palace sull’isola di San Clemente, di proprietà del Gruppo turco Permak - spiegano dagli uffici milanesi della società americana - ma non commentiamo eventuali trattative riservate sulla possibile cessione di nostri hotel. In ogni caso, anche quando abbiamo venduto, come avvenuto di recente con l’hotel St Regis a Roma, abbiamo mantenuto la gestione».

Potrebbe pertanto avvenire lo stesso anche in caso di eventuale cessione del Gritti, se le trattative che sarebbero in corso andranno a buon fine.

«È ormai un dato di fatto - commenta anche il direttore dell’Associazione veneziana albergatori Claudio Scarpa - che i grandi gruppi alberghieri come la Starwood, preferiscano concentrarsi sulla gestione alberghiera, rinunciando in molti casi alla proprietà degli immobili, anche per ottimizzare le risorse e limitare i rischi, diversamente da quanto accade normalmente a Venezia dove gli albergatori preferiscono mantenere uniti proprietà e gestione degli hotel».

Il Gritti era stato riaperto nel gennaio dello scorso anno - dopo 15 mesi di lavori - per un’ampia di ristrutturazione del costo di circa 35 milioni di euro, rinnovando completamente anche gli arredi e le stanze - in tutto 61 camere e 21 suites - oltre che la parte impiantistica dell’albergo.

Ora «rischia» di essere già posto in vendita e i compratori potrebbero essere appunto ancora medio-orientali, come avvenuto appunto per il St Regis di Roma acquistato da Al Mirqab per una cifra pari a 110 milioni di euro, i veri nuovi “ricchi” del mercato alberghiero internazionale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:hotelvendita

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia