«Grillini fuori dal mondo giusta la vendita di azioni»
«Le accuse dei grillini? Non sanno dove vivono. È la dimostrazione che sanno solo protestare e non hanno capacità di governo». Il sindaco Giorgio Orsoni è molto arrabbiato. Lette sui giornali le accuse del Movimento Cinquestelle risponde per le rime. «Noi svendere le azioni Save? Ma cosa dicono! Il prezzo di vendita era ben diverso dal prezzo del flottante. Dunque, la perdita è relativa. E poi, non avevamo scelta». A quest’ora, dice Orsoni, il Comune senza quesi soldi avrebbe chiuso. Il vicesindaco Sandro Simionato fa due conti. Per noi quella vendita ha significato salvare il bilancio. Le quote valevano il doppio, perché avremmo dovuto contare il passivo anche nel 2013. Dunque per il Comune vendere le azioni è stato un affare».
Salvato il Patto di Stabilità 2012 l’emergenza però si ripresenta per l’anno in corso. «Siamo daccapo, perché dobbiamo mettere in bilancio somme che non abbiamo ancora incassato come l’Imu», dice Simionato, «e il meccanismo del Patto è rimasto invariato». «Una vergogna», dice Orsoni, «si mettono in ginocchio i Comuni, e in particolare il nostro. Lo Stato non mantiene i patti ed è il primo a violare le regole. Poi ci chiediamo perché non ci ritengono credibili a livello internazionale». Prima cosa da fare, dunque, dice Orsoni, sarà quella di costringere il nuovo governo a modificare il meccanismo del Patto di Stabilità. E poi a pagare i debiti con le imprese e con gli enti locali che a loro volta non possono pagare i debiti». Respinte al mittente anche le accuse dei Cinquestelle sulle operazioni di vendita delle quote dell’autostrada Serenissima e dell’A4 holding. «Non erano strategiche e noi avevamo bisogno di contante per avviare investimenti e lavori di manutenzione ordinaria», dice Simionato, «dunque servizi ai cittadini. Abbiamo fatto due gare che sono andate deserte, che altro dovevamo fare?». La tesi dei Grillini è che per onorare il Patto di Stabilità il Comune sia andato alla ricerca del «Cavaliere bianco» che gli ha salvato il bilancio. Nella fattispecie, Piergiorgio Baita, presidente della Mantovani e protagonista di quasi tutte le operazioni finanziarie degli ultimi anni nel territorio comunale. Oltre alle autostrade, al Mose, anche il trasferimento del mercato ortofrutticolo di via Torino e l’acquisto dei terreni da parte della società Venice campus. Anche qui un versamento di dieci milioni l’ultimo giorno dell’anno per salvare il Patto di stabilità. E operazioni in corso con Est Capital di Mossetto, con l’accordo saltato all’ultimo tra il Comune e la Finanziaria, il giorno stesso dell’arresto di Baita con l’accusa di fatture false. «Ma i due episodi non sono legati», ripete il sindaco.
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