Green Power, primi spiragli sugli esuberi
MIRANO. Si apre uno spiraglio per la cassa integrazione alla Green Power. Ieri primo faccia a faccia in Regione tra le parti per riprendere la trattativa dopo il nulla di fatto (e gli scioperi) di dicembre e i 36 licenziamenti prospettai dall’azienda il 10 novembre scorso.
Tra i contratti di solidarietà chiesti dalla Fiom-Cgil e la riorganizzazione aziendale necessaria all’azienda per adeguarsi al mercato delle energie pulite e del fotovoltaico, la via di mezzo potrebbe essere proprio la cassa integrazione straordinaria, concessa dal Ministero per due anni. L’accordo verte ora sui numeri: i sindacati chiedono che nel turn-over vengano coinvolti tutti i lavoratori in forze all’azienda, Green Power, rappresentata ieri in Regione dal vicepresidente Christian Barzazi, e non solo i 36 che rientrano negli esuberi. Trattativa aperta anche sui tempi della Cigs. Nessuna apertura dell’azienda invece sui contratti di solidarietà, che la Fiom vorrebbe privilegiare tra tutti gli ammortizzatori sociali disponibili. Anche la terza via, quella delle uscite volontarie, per cui l’azienda non si è detta contraria, è una possibilità che ruoterà attorno all’entità degli incentivi, sui quali le parti restano distanti.
Insomma spiragli sì, ma trattativa appare ancora lunga e difficile. Le parti si incontreranno di nuovo giovedì prossimo, sempre in Regione, oggi intanto assemblea dei lavoratori per discutere le proposte fatte ieri al tavolo istituzionale. (f.d.g.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia