«Grazie presidente Mattarella ci aiuti a difendere questa città»

L’appello di Brugnaro: «Abbiamo costi reali e siamo costretti a diminuire i fondi per la manutenzione e le istituzioni culturali». Controlli di sicurezza nelle calli, proteste dei trasportatori per il blocco dei rii
Di Alberto Vitucci

Un aiuto per salvare Venezia. Il sindaco Luigi Brugnaro lo lancia in diretta al Capo dello Stato Sergio Mattarella, ieri in laguna per il 70esimo anniversario di fondazione della Confcommercio. Incontro di qualche minuto, prima al Gran Teatro La Fenice dove si è svolta la cerimonia, poi alla Querini Stampalia dove il presidente si è trattenuto per quasi un’ora in visita privata.

Nessuna dichiarazione pubblica e una visita di poco più di tre ore in laguna per Mattarella. «Mi ha promesso che mi inviterà a Roma e parleremo di queste problematiche con calma», commenta alla fine Brugnaro. La richiesta già avanzata ieri è che la Legge di Stabilità reintroduca i finanziamenti della Legge Speciale, tagliati una decina di anni fa in favore del Mose. Oggi più che mai necessari, ha ribadito il sindaco, per mantenere un patrimonio culturale unico al mondo.

L'esempio è proprio la Fondazione-biblioteca Querini Stampalia di Santa Maria Formosa. Luogo di studio per migliaia di veneziani e piccolo grande museo con capolavori della pittura veneta. Edificio e giardino restaurati da Carlo Scarpa, poi da Gregorio Botta.

L'architetto era presente ieri insieme a Francesco Dal Co, per illustrare al presidente le meraviglie della Querini e le sue attività, i dettagli di un luogo recuperato e frequentato da veneziani e turisti. Con loro, il presidente della Fondazione Marino Cortese, ex senatore della Dc e da decenni buon amico e compagno di partito del presidente. «È stata una visita utilissima», dice il sindaco, «quanto a Botta e Dal Co gli ho chiesto di far parte degli Amici di Venezia che a titolo gratuito daranno consigli all’amministrazione per lo sviluppo e il rilancio di Porto Marghera.

Mattarella è arrivato a Venezia in mattinata a bordo di un aereo di Stato. Alle 10.15, accompagnato dal prefetto Domenico Cuttaia, dal presidente della Regione Luca Zaia e dal sindaco Luigi Brugnaro in fascia tricolore è arrivato alla Fenice, accolto sulla scalinata d'ingresso dal soprintendente Cristiano Chiarot. Imponenti le misure di sicurezza intorno al teatro. Blocchi nelle calli d'accesso al campo San Fantin e controlli con metal detector anche alle comitive di studenti. Blocco del traffico acqueo e rimozione delle barche - gondole e sandoli compresi - nei canali interessati.

Mattarella ha seguito l'intera cerimonia di Confcommercio, stretto la mano agli imprenditori premiati dal presidente nazionale Carlo Sangalli. Applausi anche per il critico d'arte Philippe Daverio, che ha ricordato i legami di Venezia con i commerci. «La più grande fabbrica europea del Cinquecento, l'Arsenale», ha detto Daverio, «serviva per produrre il naviglio per i commerci con l'Oriente. Venezia è la città ideale per ospitare un avvenimento del genere».

Un concetto ripreso da Brugnaro. «Venezia è città dell’ integrazione, che accoglie tutti coloro che rispettano le regole. Venezia, da dove può ripartire la rinascita d'Italia. Ecco perché abbiamo chiesto al Presidente che ci ha onorato oggi della sua presenza di aiutarci. Questa città ha dei costi reali. E siamo costretti a diminuire i contribuiti per la manutenzione e le istituzioni culturali. A cominciare proprio dalla Querini».

A convincere il presidente a visitare la Fondazione è stato proprio Cortese, che gli aveva scritto saputo del suo arrivo a Venezia. Finita la cerimonia alla Fenice, Mattarella è uscito salutando il personale. «Vi auguro buon lavoro», sono state le uniche parole pronunciate. Poi due passi a piedi verso Ca’ Corner, sede della Prefettura, che dista dalla Fenice pochi metri. Di là il breve viaggio in motoscafo verso il canale della Querini, nel frattempo liberato da gondole e taxi. E anche dalle barche da trasporto.

«Ma l’ordinanza è stata pubblicata solo poche ore prima», protestano i vertici della Confartigianato trasporti, «eppure della visita del Presidente si sapeva da giorni». «Molte barche sono state rimandate indietro cariche di merci», accusano Massimiliano Brusato e Francesco Polo, «manca una pianificazione e il rispetto per chi lavora in una città che invece delle strade ha i canali».

A scortare il presidente della Repubblica c’erano anche le moto d’acqua della Questura. Poco prima delle 13 Mattarella è uscito dalla porta laterale della Querini. Ha salutato uno ad uno i responsabili delle forze dell’ordine, non ha risposto alle domande dei giornalisti. A bordo del motoscafo della Prefettura ha poi raggiunto l’aeroporto Marco Polo di Tessera, da dove è rientrato a Roma.

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