Grazie a fashion e bevande il made in Venice piace
I consumi interni latitano? Beh, per fortuna c’è il made in Venice. Abbigliamento e calzature in testa, ma anche il vino e l’acqua San Benedetto. Ecco, se l’economia del territorio può tornare a sorridere il merito è soprattutto loro, del fashion e delle bevande prodotti dalla aziende veneziane e richiestissime all’estero. Nel primo semestre del 2014, come conferma il consueto report della camera di Commercio, l’export è cresciuto di quasi il 10% rispetto allo stesso periodo del 2012, con un balzo di 2,5 punti in confronto al 2013. In pratica in due anni il valore delle esportazioni dal Veneziano è aumentato di 176 milioni di euro. «La aziende che esportano hanno una maggiore forza competitiva», spiega Roberto Crosta, segretario dell’Ente camerale veneziano. «La domanda estera sopperisce in parte alla crisi della domanda interna».
I nostri prodotti sono richiesti soprattutto dai Paesi europei, con Germania e Francia in testa. Poi il made in Venice ha molto appeal pure in America.
Fashion. In questo primo semestre Venezia ha esportato beni per un valore di quasi 2,1 miliardi di euro, che rappresentano il 7,7% dell’intero export regionale. Come detto, tra i comparti che più caratterizzano la domanda estera, al primo posto troviamo il fashion: prodotti tessili, abbigliamento, pelli ed accessori crescono nel complesso del 7,4%, le calzature del +3,8%, grazie all’incremento degli ordinativi da Francia (+13,6%), Svizzera (+18,1%) e Usa (+14,6%). Ottime performance per il cuoio, gli articoli da viaggio e le borse, in aumento del 10,5% rispetto al 2013. Bene anche il settore tessile, in ripresa, con l’export di articoli di abbigliamento che cresce del 12,1%, e con aumenti record degli acquisti da Armenia (+91%), Cina (+81,3%) e Usa (+42,2%).
Bevande e aerei. I prodotti alimentari in genere hanno vissuto un momento d’oro, con una crescita dell’export superiore al 15%. Si registra un boom delle bevande, la cui domanda estera s’è impennata del 10,8% rispetto al 2013, arrivando a superare i 130 milioni di euro, grazie agli Stati Uniti (+6,9%), al Regno Unito (+7,5%) e alla Germania (+40,3%). Trainante per la nostra economia è pure la voce “mezzi di trasporto”, che può contare ancora sulla prolifica joint venture fra la russa Sukhoi e Alenia Armacchi di Tessera, dalla quale è scaturita la straordinaria commessa di venti “Superjet 100” richiesti dell’aerolinea Interjet.
Gli sbocchi. La principale area geo-economica di sbocco dei prodotti veneziani si conferma l'Europa che, nei primi sei mesi dell’anno, ha assorbito circa il 70% dell’export pur presentando un decremento delle esportazioni del 2,2% per la diminuzione registratasi nei Paesi Uem (- 2,6%) e nei Paesi Europei non facenti parte dell’Unione (-11,3%).
Il futuro dell’export. Per Roberto Crosta, “l’export è un fattore di competitività per le imprese che lo sfruttano e noi cerchiamo da sempre di sostenerlo”. Da questo punto di vista, però, “nel 2015 ci ritroveremo con circa 5milioni di euro in meno per il taglio del 35% dei diritti annuali decretato dal governo».
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