Grattacieli in vendita: Torre Aquileia simbolo di un flop

Jesolo, quarta asta semideserta, presi solo due garage Prezzi troppo elevati, lo sviluppo verticale non piace
jesolo torre aquileia
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JESOLO. Quarta asta per la Torre Aquileia, solo due garage venduti ieri mattina nella cornice del procedimento di concordato preventivo seguito dal liquidatore giudiziale Marco Crisanti, dello studio di Treviso, e dal commissario Raffaele Gallina. I due garage sotto il grattacielo alle spalle di piazza Mazzini sono stati venduti per 27.500 euro ciascuno, ma i 43 appartamenti, a un prezzo che oscilla tra i 220 mila e i 500 mila euro, sono ancora fermi e verranno nuovamente proposti alla prossima asta, ormai il prossimo anno e in data da destinarsi. Questa era la quarta, di fatto andata ancora a vuoto, se non per i due garage venduti, mentre al momento i prezzi non scendono sensibilmente nel rispetto del piano del concordato. E difficilmente scenderanno ancora, almeno alle prime battute del 2018.


Grattacielo rivoluzionario.
La Torre Aquileia, grattacielo disegnato dall’archistar spagnolo Carlos Ferrater, comprensiva anche della nuova progettazione di piazza Mazzini, ha vissuto un’avventura urbanistica e immobiliare difficile. Era un grattacielo rivoluzionario, dalla forma di una enorme matita. Prevalenza di colori scuri, tra grigio e nero, stilizzazione massima, punta protesta verso il cielo. Lo si vede a distanza di chilometri dal litorale. Il mercato però non ha risposto alla proposta di appartamenti lontani dal mare, tra piazza Mazzini e piazza Internazionale, costosi, che hanno sofferto soprattutto l’inizio della crisi mondiale che poi ha travolto l’immobiliare.


Le altre torri e l’effetto domino.
La crisi immobiliare ha travolto, seppure in maniera diversa, anche altre strutture del tutto simili alla torre Aquileia e risalenti allo stesso periodo, quali il grattacielo “Merville” di Goncalo Byrne in Pineta, che si specchia sul mare e quasi si mimetizza nella rigogliosa macchia verde, e le torri di piazza Drago, i due avveniristici grattacieli, identici, che giganteggiano all’ingresso della città balneare. Le associazioni di categoria del turismo, in primis Aja e Confcommercio, ma anche Federconsorzi e le associazioni immobiliari, come la Fimaa, sono rimaste a guardare l’annunciata rivoluzione urbanistica nella Miami dell’Altro Adriatico concepita a suo tempo dal masterplan dell’architetto giapponese Kenzo Tange. Le costruzioni e lo sviluppo urbanistico in altezza dovevano diventare i nuovi codici del progresso. Le torri però sono cadute come in un effetto domino e il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, ne ha intonato il de profundis. «Jesolo è una città che ha avuto più appeal per quanto riguarda le costruzioni basse, ville, villette o villaggio turistici», ha commentato, «ma non gli enormi grattacieli che hanno incontrato maggiori difficoltà sul mercato». La sola eccezione è stata quella del grattacielo davanti a piazza Marina, la GHouse dell’imprenditore Gianni Gobbo, fronte mare e leggermente più bassa, che ha incontrato il favore del mercato.


Ritorno alle origini.
Dopo questi esperimenti difficili, lo skyline del litorale si è sensibilmente abbassato. Basta torri erette verso il cielo, sono tornate le costruzioni più basse, i villaggi immacolati con la piscina come a Miami. Non si sono abbassati i prezzi che al contrario hanno tenuto bene. Anche l’invenduto a Jesolo è diminuito con il passare degli anni, dopo che siamo arrivati a punte di tremila appartamenti fermi e bloccati sul litorale. Talvolta i prezzi sono anche saliti, in controtendenza, per appartamenti e alberghi. Prezzi che a Jesolo sono ancora alti: fino a 10 mila euro al metro quadro per le abitazioni, fino a 10 milioni di euro per acquistare un albergo. Perché Jesolo è una spiaggia giovane, tra le più cliccate e richieste sul web. Ha delle eccellenze nella proposta turistica, come le discoteche Muretto e King’s, e il parco acquatico Aqualandia. Piace ai giovani per la sua movida mai passata di moda e alle famiglie per i tanti intrattenimenti. La sola sfida rimasta è quella dell’allungamento stagionale e nei prossimi cinque anni arriveranno anche qui le novità per una Jesolo da vivere tutto l’anno.


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