Grandinata, iniziata la conta dei danni

A Pianiga 60 veicoli rovinati, in Riviera sud soffrono mais e vigneti, a Mirano scantinati allagati
PIANIGA. Si contano danni per decine di migliaia di euro in Riviera del Brenta a causa del maltempo che si è abbattuto sabato a Cazzago, Dolo, Mira , Campagna Lupia e Campolongo. «Abbiamo registrato danni importanti», spiega il sindaco di Pianiga Massimo Calzavara, «a quasi una sessantina di vetture. I chicchi di grandine hanno danneggiato vetri e verande di case ma anche tantissime colture della zona». Su Cazzago ma anche su Dolo, Mira Vecchia e Lughetto i chicchi di grandine erano grandi come palline da ping pong. Insomma un flagello. Il gran vento ha fatto volare pezzi di lamiera e cartelloni a Mira Taglio, Oriago , Mira Porte. Sono volate tegole di tetti a Giare e Lugo da una decina di case. «L’area della Riviera sud», spiega l’ex sindaco di Campagna Lupia, Fabio Livieri funzionario di Coldiretti, «ha avuto forti danni a causa della grandine». A Giare e Dogaletto ci sono state campi di mais rovinati al 60 %. Anche i vigneti doc hanno avuto danni importanti, tra l’altro su una produzione già limitata a causa del gran caldo di luglio ed agosto. Le aziende colpite dal maltempo già ieri mattina, stavano facendo delle stime dei danni con i periti agrari.


A Mirano, invece i danni li avrebbe provocati un incrocio rialzato che ha scaricato l’acqua piovuta negli scantinati dei “vicini”. È successo sabato: il temporale serale è stato senz’altro violento e ha provocato danni un po’ in tutto il Miranese, ma quanto accaduto in via Wolf Ferrari, angolo via Verdi, poteva forse essere evitato. Aldo Tonolo, figura nota in città per le sue battaglie per l’ospedale, ha scritto una lettera al sindaco lamentandosi della “sorpresa”: lo scantinato di casa allagato a causa della pioggia battente, delle foglie che hanno ostruito i tombini e, soprattutto, dei recenti lavori di sopraelevazione dell’incrocio: «Che non ripartiscono», lamenta Tonolo, «le acque su entrambi i lati della strada, ma hanno la pendenza solo sul mio versante, per cui l’acqua ha invaso il mio scantinato, inzuppando i mobili del mio studio».


Tonolo ha dovuto lavorare fino alle 2 di notte per svuotare lo scantinato e mettere in salvo più oggetti possibile. Peggio è andata al vicino, assente al momento del nubifragio, che si è accorto dei danni solo la mattina dopo, mettendo al lavoro le pompe idrovore per prosciugare l’interrato. «Quantificheremo i danni al più presto», afferma Tonolo, «ma chiediamo con la massima urgenza dei lavori per la ripartizione delle acque piovane su entrambi i lati della strada».
(a.ab. - f.d.g.)


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