Grandi navi, Vtp va al Tar contro la Capitaneria

La compagnia che gestisce la Marittima, in mano ai privati, ricorre ai giudici per bloccare le limitazioni. Musolino: «Noi andiamo avanti con il nostro lavoro»
Interpress/Mazzega Venezia, 01.07.2017.- Passaggio Grandi navi in Bacino San Marco
Interpress/Mazzega Venezia, 01.07.2017.- Passaggio Grandi navi in Bacino San Marco


VENEZIA. Vtp fa ricorso al Tar contro l’ordinanza sulle grandi navi in Bacino. I legali della società Venezia terminal passeggeri, da due anni in mano alle compagnie armatrici, hanno presentato il ricorso «793/18» contro l’ordinanza. «Chiedono l’annullamento del provvedimento sulle «ulteriori misure di mitigazione al traffico nei canali lagunari marittimi di San Marco e della Giudecca di unità navali di stazza lorda superiore alle 40 mila tonnellate».

Che significa? Che la società delle crociere non intende accettare il nuovo sistema proposto dall’ultimo Comitatone e concretizzato per il periodo transitorio nell’ordinanza firmata dall’ex comandante della Capitaneria di porto, ammiraglio Goffredo Bon. Non più un divieto secco, ma un “algoritmo” che consente il passaggio alle navi dotate di sistemi moderni di propulsione antinquinamento e di sicurezza. Secondo le compagnie, questo sistema potrebbe ridurre ulteriormente i passaggi, causando un danno economico alle società armatrici. Le principali, Msc e Costa Crociere, sono anche azioniste in Vtp, dopo la decisione dell’Autorità portuale di vendere le quote di sua proprietà.

«L’Autorità portuale non c’entra, noi stiamo andando avanti con il nostro lavoro», commenta il presidente del Porto veneziano Pino Musolino. «Cosa ne penso? Aspettiamo per fare commenti. Ho cercato di spiegare che questo ricorso poteva essere evitato, evidentemente Vtp che è società a maggioranza privata ha ritenuto di scegliere diversamente».

Cosa succederà adesso? Se il Tar dovesse accogliere l’istanza delle compagnie si tornerebbe alla situazione antecedente. Cioè il divieto al transito delle navi superiori a 96 mila tonnellate, a sua volta però bloccato dal Tar.

Si tratta più che altro di una prova di forza, in vista dell’entrata in vigore della seconda fase dell’ordinanza, che per il 2019 potrebbe ridurre i passaggi rispetto alla situazione di oggi. E anche rispetto alla scelta definitiva sui terminal alternativi. In assenza di altre decisioni resta valida l’indicazione dell’ultimo Comitatone del novembre 2017. Nuova Marittima Marghera per la navi grandi, all’attuale Marittima andrebbero soltanto le navi medio-piccole. Scelta sostenuta da Comune e Regione, osteggiata dagli ambientalisti. «Le navi incompatibili devono andare fuori dalla laguna», insistono i comitati, che hanno raccolto 13 mila firme contro il passaggio davanti a San Marco, presentato un esposto all’Europa e avviato una campagna internazionale. L’Unesco ha sposato la causa, minacciando tre anni fa di cancellare Venezia dai siti definiti come Patrimonio Unesco. Ma non se n’è fatto nulla. E a più di sei anni da decreto Clini-Passera e dal naufragio della Costa Concordia, in laguna tutto va avanti come prima e le alternative non si vedono.

Ma alle compagnie non basta. E adesso hanno impugnato davanti ai giudici amministrativi anche la proposta della Capitaneria che potrebbe ridurre i passaggi, anche se non di molto. Ennesimo atto legale che rischia di complicare ancora di più, se ce ne fosse bisogno, l’’affaire grandi navi. —


 

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