Grandi navi via da San Marco. Terminal per le crociere sul canale Nord Marghera, il Porto avvia la progettazione

Approdo con servizi per due Grandi navi da 340 metri, costo complessivo previsto di 62 milioni di euro
La supernave MSC Divina mentre transita nel bacino san Marco, Venezia, 21 settembre 2013. ANSA/ANDREA MEROLA
La supernave MSC Divina mentre transita nel bacino san Marco, Venezia, 21 settembre 2013. ANSA/ANDREA MEROLA

PORTO MARGHERA. Il Porto avvia la progettazione del nuovo terminal per le navi da crociere a Marghera, nell’area lungo il Canale Industriale Nord sponda Nord. Lanciato infatti in questi giorni l’appalto per i servizi tecnici di ingegneria e architettura che riguarda la progettazione e la fattibilità tecnico-economica del nuovo approdo per le Grandi Navi.

Un appalto da poco meno di un milione di euro con offerte che dovranno arrivare entro il 31 marzo, nel giro di un mese. La progettazione riguarda il terminal definitivo, che porterà qui le navi di maggiore tonnellaggio, spostandole dalla Marittima, e non quello provvisorio, di cui molto si è parlato nell’ultimo anno ma per cui mancano ancora le risorse. Il progetto prevede appunto la realizzazione di un Nuovo Terminal Passeggeri a Marghera Nord presso il Canale Industriale Nord, raggiungibile dalla Bocca di Malamocco percorrendo il canale Malamocco-Marghera.

L’area interessata è situata nella Prima Zona Industriale di Porto Marghera alla confluenza del Canale IndustrialeNord, del Canale Industriale Brentella e del Bacino di Evoluzione 1.



La progettazione dovrà tener conto delle modifiche infrastrutturali in corso di realizzazione che interessano alcune aree prospicienti Canale Industriale Nord e Bacino 1: in particolare sono oggetto di altra progettazione gli interventi relativi alle sponde del Molo Sali e dell’isola dei Serbatoi.

Non si potrà non tener conto, quando arriverà, anche dell’approdo provvisorio per le navi da crociera, che insisterà sulla stessa area . Il progetto interessa un’area sita in Prima Zona Industriale di Porto Marghera, di proprietà principalmente della Società Intermodale Marghera srl, e secondariamente della Veneta Cementi srl.

Il progetto prevede nella sua fase finale la realizzazione di due accosti per navi di lunghezza fino a 340 metri, sviluppata in due soluzioni progettuali alternative da sottoporre all’approvazione dell’Autorità Portuale.

Le alternative dovranno essere valutate anche in considerazione degli traffici attuali ed in previsione che interessano il Canale Industriale Nord.

Dovrà essere quindi adeguata la banchina esistente per accogliere le 2 navi da 340 metri e dovranno essere progettati gli spazi per le connessioni intermodali ai principali nodi di trasporto (via acqua e via terra).

Il terminal potrà essere realizzato arretrando la banchina esistente, anche per fare spazio ai servizi connessi.

I l progetto, dovrà contenere lo studio preliminare ambientale (unitamente a relazione di screening VINCA e relazione paesaggistica se dovuta) per verificare poi se sia necessario sottoporlo a Valutazione d’impatto ambientale.

L’obiettivo è spostare una parte del traffico crocieristico, che attualmente giunge a Venezia Marittima passando per il Bacino San Marco, a Porto Marghera facendo raggiungere i nuovi approdi allenavi passeggeri via Canale Malamocco-Marghera riducendo quindi gli impatti sul centro storico.

Dovranno essere dimensionati e progettati tutti gli spazi necessari alle diverse aree e fasi operative del terminal (zone partenza ed arrivi, uffici, aree di check-in, aree di attesa, aree di gestione bagagli, servizi tecnici, aree parcheggi mezzi pubblici e privati,, collegamenti pedonali e ciclabili, ecc.).

L’importo complessivo previsto per la realizzazione del terminal è di 62 milioni di euro, di cui 41 milioni per la sola esecuzione dei lavori.

Circa 9,4 milioni di euro sono previsti per gli indennizzi per gli espropri delle aree di proprietà privata necessarie alla realizzazione del terminal e per la loro acquisizione .L’ultimo Comitatone ha solo indicato la soluzione Marghera, ma intanto il Porto parte con il progetto per non farsi trovare impreparato. —



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