Grandi navi, tre alternative sul tavolo

Borghello (Pd): «Il decreto fatto da incompetenti». I sindacati: «Il canale dei Petroli non ha fatto danni»

VENEZIA. Per i sindacalisti del Porto il canale dei Petroli «non ha prodotto gravi danni in laguna». Per il capogruppo del Pd Claudio Borghello il decreto Clini-Passera è stato scritto da incomptenti. «Fatto sull’onda dell’emozione. Ma con l’urgenza non si prendono decisioni buone». Momenti di tensione ieri in commissione consiliare al momento di discutere sulle alternative alle grandi navi in laguna. Era in programma l’audizione della Venezia terminal passeggeri e del comitato «Cruise Venice», i sostenitori delle grandi navi in laguna. C’erano anche i sindacalisti che siedono nel Comitato portuale, l’organismo che ha approvato a maggioranza qualche giorno fa – con il voto contrario del Comune e del Comune di Mira e l’astensione della Provincia – la proposta di Paolo Costa di costruire un nuovo grande canale in laguna centrale. Alla fine qualche battibecco tra favorevoli e contrari, ma nessuna decisione. Le navi devono restare in Marittima», ha ribadito l’amministratore delegato della Vtp Roberto Perocchio. Stessa posizione per il comitato pro navi e i sindacati. Tutti riconoscono che le «grandi navi sono incompatibili con il passaggio davanti a San Marco». Ma sulle soluzioni alternative l’accordo ancora non c’è. «Mi chiedo perché dobbiamo sempre mettere di fronte le tifoserie», dice Borghello, «e perché il sindaco non ha gestito la cosa cercando di mettere insieme le idee migliorii. I comitati non hanno aiutato: denunciare al mondo il problema non basta per trovare le soluzioni. Ma intanto costringe ad agire con la fretta». Una fretta che in realtà sconta ritardi decennali. Una programmazione urbanistica che ha visto costruire negli ultimi anni una nuova Stazione marittima vicino al Terminal passeggeri inaugurato qualche anno fa. L’assenza di limiti che ha portato al «gigantismo navale» e all’arrivo in laguna di navi da oltre 130 mila tonnellate. «Una situazione che va risolta al più presto, le navi portano danni oltre che riccheza», dice renzo Scarpa (Gruppo Misto). Che fare? I progetti alternativi in campo sono tre. Lo scavo e l’allargamento del Contorta Sant’Angelo, per far arivare le navi in Marittima passando dalla bocca di porto di Malamocco e dalla laguna centrale. Sponsorizzato dal Porto, ma anche dalla Regione. Le banchine a Marghera, progetto lanciato dal sindaco Giorgio Orsoni – il Porto è contrario – non ancora perfezionato. E infine il nuovo terminal a Punta Sabbioni, proposto dall’ex viceministro Cesare De Piccoli. «Vanno valutati tutti e tre», dice il senatore Pd Felice Casson, «ma il Contorta non rispetta l’equilibrio della laguna». Si decide il 25 luglio.(a.v.)

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