«Grandi navi, soluzione molto vicina»
L’impegno del ministro Delrio: «Siamo in stretto contatto con Porto e Comune, stiamo esaminando le diverse ipotesi»
«La soluzione è molto vicina». Non svela la scelta finale ma ribadisce che il governo è quasi vicino a decidere sulle grandi navi in laguna il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio. Di grandi navi ieri Delrio ha parlato a margine dell’inaugurazione dell’aerostazione aeroportuale a Tessera visto che lì c’erano tutti i protagonisti di una scelta che è urgente. Delrio si è intrattenuto con il sindaco Luigi Brugnaro e il presidente del Porto, Pino Musolino. Ed Enrico Marchi (Save) socio del Terminal crociere si appella al governo per una decisione in tempi brevi. Che necessariamente passerà per il Comitatone.
«Abbiamo lavorato e stiamo lavorando intensamente e siamo orientati per tenere le grandi navi fuori dalla laguna, dal bacino San Marco e dare una soluzione di lungo periodo evitando al massimo l’impatto sulla laguna», ha detto il ministro Delrio. «Ma vogliamo anche che l’economia veneziana continui a fruire della potenzialità del settore crociere. Siamo vicini a una soluzione, siamo davvero a un passo dalla meta», ribadisce il ministro e conferma il lavoro con il presidente dell’Autorità portuale Pino Musolino. «Ci ha fornito diverse ipotesi anche nei giorni scorsi, le stiamo esaminando». Delrio pensa anche ai traffici commerciali dopo le missioni in Iran, Cina, Vietnam. «L’Oriente guarda a Venezia da sempre come una grande potenzialità per l’ingresso delle merci attraverso il Brennero e l’unione di Venezia e Trieste può offrire grande disponibilità sui mercati internazionali», precisa riferendosi al progetto della “Grande via della seta”. Attende le decisioni del governo il sindaco Brugnaro che ieri ha discusso con Musolino e Delrio. «È il ministro che deve dire quale è la soluzione. È sua la responsabilità e dovrà essere sua anche la bella figura. Noi siamo solo umili servitori della vigna», scherza Brugnaro che però dal palco dell’inaugurazione non lesina stoccate al referendum dei No Grandi navi. «Sarà il solito pienone di pareri contrari. Del resto se a votare vanno solo loro, il risultato è ovvio». E ribadisce per Porto Marghera la necessità di investire: deve tornare un grande polo industriale, della logistica e del terziario: così faremo ripartire il lavoro».
Si appella a una decisione veloce del governo Gentiloni anche Marchi (Save): «Vicenda su cui ci sono tante opinioni diverse e tanta demagogia. La questione va risolta e contiamo molto sull’energia di Musolino perché è evidente che in un periodo di crisi economica come questo non ci possiamo assolutamente permettere di fare a meno di un settore in forte crescita come quello delle crociere».
Marchi cita il conte Volpi, il creatore del progetto di Porto Marghera, di cui ricorre il centenario con il via alle iniziative da luglio, per ricordare che a pesare sul presente e il futuro di Venezia «è il suo tipico cicaleccio». Ma per tutti è tempo di «salvaguardare il passato e garantire il futuro». Un tema che torna nelle parole di Brugnaro: «Ringrazio la gente di buona volontà che sconfiggendo la cultura del degrado e dell'apatia sta contribuendo a dare speranza ai nostri giovani che invito a restare. Venezia è una città che si è finalmente rimessa in moto ed è più viva che mai».
Mitia Chiarin
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