Grandi navi in aula, stamattina il voto

Presentate ieri pomeriggio al Senato cinque mozioni sulle alternative al transito delle crociere in Bacino San Marco
Di Alberto Vitucci
Supernavi in banchina alla stazione marittima di San Basilio, Venezia, 21 settembre 2013. Sono previsti nove transiti davanti a san Marco di navi da crociera di grossa stazza, sopra le 40mila tonnellate. ANSA/ANDREA MEROLA
Supernavi in banchina alla stazione marittima di San Basilio, Venezia, 21 settembre 2013. Sono previsti nove transiti davanti a san Marco di navi da crociera di grossa stazza, sopra le 40mila tonnellate. ANSA/ANDREA MEROLA

VENEZIA. Grandi navi nell’aula del Senato. Cinque le mozioni sulle alternative al traffico croceristico in laguna discusse ieri a palazzo Madama. Il voto finale è previsto per stamattina alle 9.30, e ieri fino a tarda ora i senatori erano al lavoro per cercare di uscire con un testo unitario. Obiettivo comune, quello di togliere le grandi navi da San Marco. Ma sul «come» le opinioni sono ancora distanti. Primo a intervenire in aula il senatore del Movimento Cinquestelle Giovanni Endrizzi. La sua mozione, firmata da altri venti senatori grillini, chiede al governo di rinunciare alle procedure speciali e di abbandonare la costosa alternativa del canale Contorta. Confrontando le altre soluzioni sul tappeto, a cominciare dai terminal fuori della laguna. «Senza rincorrere progetti inattuabili, sostenuti da amici e notabili», ha esordito Endrizzi, «bisogna invece seguire le alternative che possono portare nuova occupazione. Come i terminal fuori della laguna, dove le navi potrebbero essere raggiunte dai turisti in motonave. Chi vuol tenere le montagne semoventi in laguna è nemico dell’occupazione». Endrizzi ha anche attaccato i «conflitti di interesse» del presidente del Porto Paolo Costa e del sindaco Orsoni. Tocca a Felice Casson, parlamentere veneziano del Pd che sulla sua mozione ha raccolta anch’egli una ventina di firme di senatori Pd, Sel e Psi: «Il Contorta è un progetto sconsiderato, contro la Legge Speciale. Non è una soluzione, lo dimostra il fatto che già ci sono quattro ricorsi al Tar. Chiediamo dunque al governo di analizzare tutti i progetti sul tappeto con scientificità e trasparenza. Per evitare che come già successo con altri grandi lavori a cominciare dal Mose si possa arrivare a profili di ordine criminale». Casson ha citato uno studio del professor Giuseppe Tattara di Ca’ Foscari che dimostra E infine rivolgendosi alla Lega: «La Repubblica di Venezia puniva con il taglio della mano chi operava contro la laguna. Non vogliamo arrivare a tanto, ma teniamo fuori dalla laguna i nuovi barbari». Terza mozione, sulla stessa linea delle prime due, quella presentata dal senatore Dalla Zuanna di Scelta civica. «La laguna sta sparendo a causa dell’erosione e della perdita in mare dissedimenti», ha detto, «nuovi canali sarebbero pericolosi». Di segno opposto la mozione presentata dalla padovana Elisabetta Alberti Casellati e dall’ex ministro Matteoli (Forza Italia). Che hanno ricordato i risultati ottenuti dallo scalo veneziano e la necessità di difendere l’occupazione. «Unica soluzione alternativa in tempi rapidi», hanno detto, «è il canale Contorta». Infine, Mario Dalla Tor (Ndc). «Cerchiamo di trovare un testo unitario», ha detto, «ma ricordiamoci che l’obiettivo è quello di togliere le navi dalla Giudecca. Non possiamo gettare al vento un bene prezioso in tempo di crisi». Il voto stamattina.

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