Grandi navi, il vertice martedì a palazzo Chigi

Convocazione del governo per il 5 novembre, torna d’attualità il numero chiuso All’incontro dovrebbe partecipare anche Letta con i ministri Lupi e Orlando
La supernave MSC Divina mentre transita nel bacino san Marco, Venezia, 21 settembre 2013. ANSA/ANDREA MEROLA
La supernave MSC Divina mentre transita nel bacino san Marco, Venezia, 21 settembre 2013. ANSA/ANDREA MEROLA

L’ordinanza provocatoria del sindaco Giorgio Orsoni per bloccare il passaggio delle grandi navi in Bacino di San Marco resta nel cassetto - era già partita una lettera di convocazione di tutti i soggetti interessati a livello locale per il 5 novembre - perché il Governo nel frattempo si è finalmente mosso e ha deciso di convocare per lo stesso giorno, martedì, a Palazzo Chigi una riunione sul tema a cui dovrebbe essere presente anche il presidente del Consiglio Enrico Letta e da cui dovrebbero scaturire i primi provvedimenti operativi. Si parla, ancora una volta, della possibile adozione del numero chiuso per le Grandi navi vicine alle 100 mila tonnellate - e non a caso l’Autorità Portuale ha diffuso uno studio, che riportiamo a fianco, sulle perdite economiche e occupazionali che determinerebbe per lo scalo veneziano, a suo giudizio, una simile decisione - e del dirottamento a Marghera di parte di esse con una soluzione provvisoria. in ogni caso, sul tavolo del Governo, a cui siederanno naturalmente anche il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi e quello dell’Ambiente Andrea Orlando, con Orsoni, il presidente della Regione Luca Zaia, il presidente dell’Autorità Portuale Paolo Costa e gli esponenti delle due autorità tecniche che hanno esaminato in questi mesi i progetti alternativi al passaggio delle grandi navi dal Bacino di San Marco: il presidente del Magistrato alle Acque Roberto Daniele e il comandante della Capitaneria di Porto di Venezia, l’ammiraglio Tiberio Piattelli. Già avanzate anche le prime valutazioni tecniche, da cui emergerebbe che sul piano tecnico il progetto più completo sarebbe quello presentato dal Porto che prevede la scavo del canale Contorta-Sant’Angelo per deviare, dopo l’ingresso nel Canale dei Petroli, le grandi navi dal passaggio in Bacino di San Marco. Fattibile risulterebbe anche la soluzione proposta dal parlamentare di Scelta Civica Enrico Zanetti e sostenuto anche dalla Venezia Terminal Passeggeri che prevede lo scavo di un canale alle spalle della Giudecca, ma il progetto dovrebbe però essere approfondito. Perplessità invece per la soluzione caldeggiata da Orsoni del trasferimento definitivo delle grandi navi a Marghera - anch’esso da approfondire - soprattutto per la difficoltà di far convivere senza problemi nello stesso scalo il traffico crocieristico e quello commerciale e industriale. Da approfondire maggiormente sarebbe anche il progetto proposto dall’ex viceministro Cesare De Piccoli di creare un nuovo terminal per le crociere in Adriatico, all’altezza di Punta Sabbioni, che per fornire energia alle navi dello scalo potrebbe anche sfruttare la vicina centrale elettrica per il rialzo delle paratoie del Mose. In questo caso, però, uno dei problemi evidenziati dalle autorità tecniche sarebbe poi il trasbordo per i passeggeri che dovrebbero essere portati a Venezia con altri mezzi acquei. Va ricordato anche che dal 23 novembre al 4 aprile del prossimo anno le navi da crociera dirette a Venezia verranno tutte dirottate a Trieste o a Ravenna per non intralciare i lavori del Mose in corsa alla bocca di porto del Lido.

Enrico Tantucci

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia