Grandi navi, il Pd frena «Vediamo tutti i progetti»
VENEZIA. «Allontanare le grandi navi dal Bacino e comparare tutte le soluzioni alternative possibili». Dopo le fratture e le polemiche il Pd torna al punto di partenza. Divisioni? Mai state. «Viene confermato che l’obiettivo comune del Pd rimane quello evidenziato nel programma elettorale del Comune», scrive Alessandra Moretti, capogruppo in Regione del partito, in un comunicato congiunto con i segretari provinciale Marco Stradiotto e comunale Emanuele Rosteghin al termine del vertice convocato ieri a Mestre.
«Cioè allontanare le grandi navi dal bacino di San Marco e dal canale della Giudecca. Il percorso giusto per raggiungere questo obiettivo è la comparazione di tutte le soluzioni possibili». Elementare. E soprattutto già detto. C’era scritto nell’ordine del giorno del Senato, proposto dal senatore Casson, del febbraio 2014. «Ma un passaggio è doveroso: nel bene della città», dice il comunicato di ieri, «questa valutazione deve avvenire in tempi ragionevoli». Rosteghin aggiunge che a breve il Pd avvierà dibattiti e confronti. Per parlare non soltanto di grandi navi, ma anche di merci e container, e del futuro strategico della portualità, dell’off shore e delle aree di Marghera. Toni ben diversi da quelli usati qualche giorno fa. L’appoggio della Moretti - e in parte anche del capogruppo del Pd a Ca’ Loredan Andrea Ferrazzi - al progetto del sindaco Brugnaro e di Paolo Costa di scavare il canale delle Tresse e far arrivare le navi in Marittima per il Vittorio Emanuele. Una “forzatura”, l’avevano definita i circoli del partito della città storica. Ricordando che la legge prevede il divieto di nuovi scavi in laguna. Sulla questione torna anche il comitato Ambiente Venezia. Che ieri ha inviato un nuovo dossier al governo sui danni ambientali prodotti dalle navi alla laguna. «Esistono progetti di navi non inquinanti», dice Luciano Mazzolin, «che dovrebbero essere seguiti. Per sviluppare anche i posti di lavoro e difendere l’ambiente. Esistono dei progetti concreti sviluppati dall’associazione tedesca Nabu sulle nuove soluzioni tecnologiche per eliminare gli inquinanti atmosferici».
I comitati hanno convocato una assemblea cittadina per lunedì 21 settembre a San Leonardo. Ordine del giorno non più il «no» alle grandi navi a San Marco, ormai condiviso da tutti. Ma l’esame delle alternative sul tappeto. «Lo scavo di nuovi canali sarebbe un disastro per la laguna», dicono. E i progetti presentati alla Valutazione di impatto ambientale, ricorda Ambiente Venezia, sono soltanto due. Il Contorta, già bocciato. E il terminal al Lido proposto da De Piccoli-Duferco. Il Vittorio Emanuele è stato adesso inserito come “variante” al Contorta.
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