Grandi navi, il neo presidente del porto Musolino chiude allo scavo delle Tresse

"La laguna uno di famiglia: prima di toccarla, andiamo in altre direzione". L'off shore: "imprescintibile lo scalo container Syndial, ma per il resto vedremo". La denuncia sulla conca: "Perso troppo tempo in danno al porto: vogliamo creare lavoro per i veneziani"
Il presidente del porto di venezia, Chioggia, porto Levante , Pino Musolino
Il presidente del porto di venezia, Chioggia, porto Levante , Pino Musolino

VENEZIA. Il neo presidente dei porti di Venezia, Chioggia e Porto Levante, Pino Musolino, si presenta chiudendo la porta al progetto di scavo Nuove Tresse che porta la firma del suo predecessore Paolo Costa e del sindaco Luigi Brugnaro per portare le grandi navi da crociera in Marittima, aprendo le porte "ad altre ipotesi fattibili e cantierabili immediatamente e meno impattanti: io sono un veneziano nato e cresicuto alla Giudecca  la laguna è uno di famiglia per tutti i veneziani e prima di toccare uno di famiglia cercheremo di esaurire qualsiasi altra soluzione tecnica che vada in senso opposto".

Grandi navi a Marghera, dunque? "È una delle ipotesi, ma ci sono una serie di ipotesi di rapida soluzione e cantierabilità: dobbiamo fare cose diverse o ci incartiamo e invece di portare il decreto per l'allontanamento delle navi dal bacino di San Marco Clini-Psssera all'asilo, visto che ha ormai 5 anni, lo porteremo all'università".

Grandi Navi, il presidente del porto Musolino apre all'ipotesi Marghera

Il dialogo con la città: il porto alternativa alla monocultura del turismo. "Cambierà molto: inconcepibile che una città come Venezia abbia un rapporto conflittuale quasi di odio con il suo porto, non ci sarebbe Venezia come la conosciamo, San Marco e Rialto senza la sua vocazione portuale. Venezia esiste grazie al suo porto e il porto esiste se ben connesso alla città: è l'unica vera alternativa alla monocoltura turistica. Possiamo creare sviluppo, innovazione, economia della conoscenza. Se vogliamo invertite il contatore del calo degli abitanti dobbiamo dare opportunità di lavoro ai giovani veneziani". Decideremo con il "metodo nuovo della concertazione con le parti sociali, le istituzioni, le categorie, i corpi intermedi della società per risultati reali, sentiremo anche i comitati di cittadini: dobbiamo comporre le varie istamze. Dobbiamo trovare soluzioni condivise, rapide e fattibili per risolvere il problema delle grandi navi: non ce la fa più nessuno a sentirne parlare in permanente incertezza. Siamo Venezia con una rilevanza di immagine planetaria".

Il porto di Venezia, la conca di navigazione sbagliata e il Mose

Progetto Duferco. Dal neo presidente arriva anche un "no" secco anche al progetto de Piccoli Duferco per un nuovo scalo passeggeri in bocca di porto del Lido, che ha ottenuto il benestare della commissione di impatto ambientale. "Attenzione", dice Musolino presentandosi alla città nel suo primo giorno da presidente, " c'è un fraintendimento di fondo: la Via è un requisito per tutti i progetti, ma è un parere sulla compatibilità ambientale di una infrastruttura. Dice se ha un impatto positivo o no sul territorio. Non è la Via a dire se un progetto è o non è economicamente importante. Non è che qualsiasi privato fa una proposta che perché approvato dalla Via il pubblico ci mette i soldi, altrimenti avremo migliaia di progetti bellissimi sulla lista della spesa delle spese pubbliche. La Via non è la soluzione magica: un passaggio obbligato preliminare, ma le valutazioni se un progetto serve o no al paese, sia o no strategico sono in mano ad altri. E teniamo conto che il Cavallino Treporti non lo vuole, ha dato messaggi chiarissimi: la democrazia non può essere ignorata quando non fa comodo".

Off shore e container. "L'area Syndial on shore è imprescindibile, ci darà la possibilità di creare un terminal contenitori da almeno 1 milione di Teu: è strategico e va fatto. Questo a prescindere dalgi altri moduli.  Il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha fatto osservazioni importanti, perplessità, prescrizioni al progetto di off shore: dobbiamo esaminare con competenza i progetti".

Escavo cavali e conca di navigazione. "Sono due convitati di pietra", attacca il presidente del porto, "anche ammesso si faccia il porto contenitori al 100%, Venezia è un porto multiplo, fa rinfuse, project cargo, rinfuse liquide. L'accessibilità nautica quando il Mose entrerà in funzione perché le rinfuse continuino ad essere importanti è dato solo da una conca che funzioni, adeguata alle necessità del porto. Stupisce che le prime avvisaglie di problemi datano 2012, i veri problemi scoperti 2014, la corporazione piloti ha fatto notare i problemi - mai sentiti dalle autorità - c'erano tutti i tempi per risolvere i problemi ben prima del Dday di entrata in funzione del Mose. Invece è diventata un'emergenza".

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