Grandi navi e scavo dei canali bandiera nera a Paolo Costa
VENEZIA. “Costa ti tengo d’occhio”. I volontari e l’equipaggio di Goletta Verde hanno esposto a San Basilio un mega striscione che ha accompagnato la consegna della bandiera nera al presidente dell’Autorità portuale di Venezia, Paolo Costa. Motivo? «L’ennesima farsa», spiegano, «legata al passaggio delle Grandi navi in città». Il vessillo viene assegnato dall’associazione ambientalista «a chi si è distinto per progetti o iniziative ai danni dell’ambiente».
Il gruppo dopo aver cercato Costa, ha consegnato la bandiera nera all’ufficio dell’autorità portuale accompagnandola con una lettera nella quale si chiede un incontro di confronto. Il presidente mentre si allontanava in auto ha accettato la proposta, rimandandola però a metà luglio. «Dopo anni di soldi sprecati, pareri, ricorsi, sembrava che fosse impossibile la promiscuità di transito tra navi mercantili e crocieristiche», commenta Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, «oggi improvvisamente scopriamo che tutto ciò non è più vero, le navi possono arrivare praticamente a Marghera, in totale commistione con traghetti e mercantili, per poi virare verso il porto grazie al canale Vittorio Emanuele. Proposta gradita al nuovo sindaco e subito accolta e rilanciata con entusiasmo dallo smemorato Paolo Costa, acceso sostenitore dello scavo del canale Contorta, offerto fino a ieri ai veneziani quale panacea per tutti i mali».
Insomma, non importa quale canale l’importante per il presidente, denunciano gli ambientalisti, «è scavare qualcosa». «Il perché del repentino cambio di opinione di Costa ci è ignoto, mentre ci è chiaro che la soluzione più ovvia, cioè lo spostamento della marittima a Porto Marghera, resta un tabù a causa di una lobby imprenditoriale e politica che continua ad esaltare soluzioni novecentesche, parziali e inadeguate. Così come il Contorta, la soluzione del Vittorio Emanuele non è risolutiva visto che non sposta di nulla il problema, cioè l’arrivo delle grandi navi in pieno centro storico di Venezia. È ora di imporre un cambiamento radicale a questo settore, che saccheggia risorse ambientali e restituisce poco o nulla ai suoi abitanti».
Aggiunge Legambiente: «Per questo abbiamo chiesto a Costa, non nuovo ahinoi a ricevere bandiere nere, che si confronti con quella parte della città (sempre più numerosa e sostenuta dai tanti amanti delle bellezze culturali e naturali che Venezia sa offrire), che è convinta che il futuro di Venezia non passi per le grandi navi all'interno della Laguna e soprattutto che l’accoglienza crocieristica per questi giganti del mare esca dal cuore della città storica». «Brugnaro», aggiunge Lazzaro, «è coerente, appoggia la soluzione che ha proposto, noi chiediamo di incontrarlo e accogliere anche la nostra».
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