Grandi navi, Costa: "Scavare un nuovo canale per raggiungere la Marittima"
VENEZIA. La riunione per discutere del passaggio delle grandi navi nella laguna di Venezia, in programma al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che avrebbe dovuto vedere impegnati i ministri Lupi e Orlando, «è stata annullata». Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, a margine della presentazione della prima conferenza nazionale «La natura dell’Italia. Biodiversità e aree protette: la green economy per il rilancio del Paese», in programma per l’11 e 12 dicembre prossimi a Roma.
Confermate le audizioni della commissione Trasporti: alle 17 sono stati sentiti il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni e il presidente dell’Autorità portuale di Venezia Paolo Costa. Ecco la cronaca dell'audizione.
Ore 19.10. Conclusa l'audizione. Con la replica di Costa si è conclusa l'audizione in commissione Trasporti alla Camera.
Ore 19.05. Costa: "Claut è un signore che passa e ha la sua idea". Costa: "Il progetto di Claut è un parere autorevole, ma è la proposta di uno che passa per strada. Capisco che il comune di Mira, che lo presenta, è in autorità portuale, ma non è credibile che si faccia carico della soluzione del problema".
Ore 19.00. Costa: "Non avere le navi è un lusso. E i lussi si pagano". Costa: "Non avere le grandi navi a Venezia è un lusso. E i lussi si pagano. C'è un problema di rispetto dei contratti che ci sono con gli operatori. Anche applicare il numero chiuso non sarà facile. Come si sceglie chi lasciare fuori? Noi una soluzione ce l'abbiamo, ma non è facile".
Ore 18.55. Costa: "E' l'autorità marittima che deve trovare una soluzione. Ma faccia presto". Costa: "E' l'autorità marittima che deve trovare la soluzione al problema. Nessuna delle tre persone che erano presenti qui stasera, nè io, nè Orsoni nè Zaia, possiamo prendere una decisione per risolvere il problema. Non rientra nelle nostre competenze. Io chiederò all'autorità marittima di tirare le conseguenze e tracciare una rotta. Io chiedo solo di trovare una soluzione, anche estraendola a sorte, e fare presto a incardinarla".
Ore 18.50. Audizione verso la conclusione. Il presidente della commissione Trasporti della Camera: "Avevo convocato queste audizioni in vista del vertice di governo che poi è stato rinviato. Mi pareva giusto ascoltare dalla viva voce degli interessati quale era la situazione di Venezia".
Ore 18.40. Murer (Pd): "Fissare un termine al più presto". Interviene la deputata bellunese del Pd Delia Murer: "E' necessaria una concertazione maggiore sulla questione perché è indispensabile per le istituzioni veneziane trovare una soluzione. Vogliamo capire il termine che è necessario mettere per una risposta e per applicare il decreto Clini-Passera".
Ore 18.32. Vanno via Orsoni e Zaia. Lasciano l'audizione il sindaco Orsoni e il governatore Zaia che devono prendere l'aereo. Orsoni fa in tempo a rispondere a un progetto di Scelta civica che vorrebbe un canale dietro la Giudecca: "E' impossibile perché in quella zona ci sono barene che non possono essere toccate. Si intaccherebbe la situazione della circolazione acquea e creerebbe problemi". A rispondere alle domande dei deputati resta il presidente del Porto Costa.
Ore 18.30. Ipotesi futuribili nello studio dell'architetto Claut. Viene illustrato uno studio dell'architetto Claut che prevede un ampio ventaglio di soluzioni possibili per gestire la portualità in Laguna. C'è addirittura un sistema multipolare per la crocieristica: con alcune banchine (uno o due accosti a Marghera) e pontile per grandi navi alle bocche di porto del Lido. Per l'architetto è realizzabile entro maggio 2014.
Ore 18.22. Mognato: "Stabilire un limite al numero di navi che possono arrivare". Mognato: "Non si scherza con la Laguna, scavare un nuovo canale deve essere oggetto di approfondimenti tecnici molto curati. Non è possibile prendere una decisione alla leggera. Nel frattempo però stabiliamo un numero massimo di navi che possono arrivare".
Ore 18.20. Mognato: "Fissare una data di applicazione del decreto Clini-Passera". Prende la parola il deputato veneziano del Pd Michele Mognato: "Quando ci si esprime sulla vicenda di Venezia si tende a semplificare, mentre il dibattito di oggi ha dato prova della complessità della questione. Io resto convinto che va costruita con tenacia una soluzione che penalizzi il meno possibile la città. Condizione fondamentale è applicare il decreto Clini-Passera nel più breve tempo possibile. Ma questo significa stabilire una data".
Ore 18.17. Costa: "In realtà nessun pericolo per San Marco". Costa: "Un'eventuale nave in avaria prima di arrivare in piazza San Marco si spiaggia. Quindi non può succedere un incidente. Ma è una questione superata perché c'è il decreto Clini-Passera e siamo tutti d'accordo di togliere le navi da San Marco".
Ore 18.15. Proiettato un video preparato dal Porto. La commissione guarda i 4 minuti di video sull'attività del Porto di Venezia preparati da Costa.
Ore 18.12. Orsoni: "Valutare tutte le soluzioni possibili". Orsoni: "L'allargamento del canale esistente potrebbe portare a una soluzione definitiva, sia pensando all'utilizzo di Porto Marghera, sia continuando a utilizzare la stazione Marittima. Io analizzerei tutte le possibilità prima di pensare a un nuovo canale. Ci sono tante ipotesi in campo. E infine io sono d'accordo alla tassa sui passeggeri ma chiederei che venisse data alla città. Perché Venezia dall'arrivo dei passeggeri non prende nulla".
Ore 18.10. Orsoni: "No a un nuovo canale, ampliamo quello esistente". Riprende la parola Orsoni per replicare a Costa: "La soluzione del nuovo canale non è l'unica. E' una soluzione inventata dal Porto che però non tiene conto dell'attuale piano del porto che prevede che il canale dei Petroli debba essere allargato e portato a una dimensione che consentirebbe il doppio passaggio delle navi. Un nuovo canale va a squarciare la Laguna con 200 metri di larghezza. Non è meglio ampliare il canale già esistente?"
Ore 18.07. Costa: "La nostra richiesta è incardinare il prima possibile il nuovo canale". Costa: "La nostra richiesta fondamenta è incardinare il prima possibile il progetto del nuovo canale. Così poi possiamo pensare a soluzione temporanee".
Ore 18.05. Costa: "Traghetti dirottati a Marghera dal 2014". Costa: "Dal prossimo anno tutto il traffico dei traghetti verrà dirottato a Marghera. Quindi un 25% di traffico (le navi che inquinano più di altre) verranno dirottate fuori da San Marco".
Ore 18.00. Costa: "Pensiamo alla soluzione definitiva, poi vedremo quelle temporanee". Costa: "Questa soluzione consente di tutelare gli operatori crocieristici e anche quelli commerciali. E diciamo all'opinione pubblica mondiale che stiamo pensando a una soluzione definitiva. Per me prima pensiamo alla soluzione definitiva e poi pensiamo a quelle transitorie e temporanee".
Ore 17.57. Costa: "Una tasse per passeggero per finanziare il nuovo canale". Costa: "Per quanto riguarda il contesto economico, abbiamo pensato che su 1,8 milioni di passeggeri possiamo mettere una tassa per passeggero in modo da finanziare l'opera".
Ore 17.55. Costa: "Ci vuole tanto tempo per fare un nuovo canale? Cominciamo subito". "L'ipotesi del nuovo canale è sul tavolo del nuovo governo dall'8 marzo 2012. Abbiamo perso un anno, saremmo già a buon punto se fossimo partiti subito. Questa potrebbe essere considerata opera di interesse nazionale, essere inserita nella legge obiettivo e attivare le procedure d'urgenza. Una volta che è il procedimento è partito io potrò chiedere ai miei operatori dei sacrifici: magari mettere il numero chiuso, o limitare il tonnellaggio".
Ore 17.50. Costa: "Soluzione è scavare un nuovo canale e riequilibrare la Laguna". Costa: "La nostra soluzione è di entrare da Malamocco, ma poi uscire da un altro canale. In modo da separare i traffici. La laguna centrale in questo momento è in disequilibrio: perde 700 mila metri cubi di terreno l'anno, ha perso 33 centimetri di fondale. L'idea è di fare necessità virtù: facciamo un nuovo canale in modo tale che il fenomeno si fermi, così da fare un recupero morfologico".
Ore 17.47. Costa: "No a Porto Marghera, crollerebbe l'attività portuale commerciale". Costa: "Non possiamo penalizzare il sistema crocieristico, che in questi anni di crisi è l'unico che ha retto. Come non mettere in crisi il crocierismo? Utilizzando la Marittima, che è la più bella stazione crocieristica d'Italia. Qualsiasi altra soluzione è sbagliata, non c'è un sito alternativo. Perché a Marghera non abbiamo la stessa accessibilità nautica, perché il canale che porta a Marghera è largo 65 metri e le navi sono di 45. Questo creerebbe problemi perché sarebbe necessario un senso unico. Con le navi passeggeri produrremmo un crollo totale dell'attività commerciale. Non siamo in grado di utilizzarlo nel breve periodo".
Ore 17.45. Costa: "Tutti d'accordo sul non far passare navi a San Marco. Il problema è come". Costa: "Per quanto riguarda il rischio per Venezia noi ne siamo sempre stati coscienti, da prima del Giglio. Ma il Porto è una parte del sistema portuale nazionale, dunque non possiamo guardare solo all'ambito locale. Non c'è qualcuno a Venezia che vuole le grandi navi a San Marco. Che non debbano passare da lì siamo tutti d'accordo. Il problema è come risolvere questo problema.
Ore 17.44. Costa: "Pochissimi passeggeri visitano la città. Per noi sono merci". Prende la parola Costa che distribuisce ai membri della commissione un dossier sulla situazione del Porto di Venezia. E spiega, rispondendo subito a Orsoni: "Il rapporto tra la crocieristica e il turismo è modestissimo. Di 1,8 milioni di passeggeri che si imbarcano sulle navi da crociera, quelli che visitano la città sono circa 300 mila. Dal punto di vista dell'autorità portuale i passeggeri sono delle merci. Non rivendichiamo il fatto che ci sia un apporto importante al turismo delle crociere. E' un apporto modestissimo, non è questo il tema che ci interessa".
Ore 17.43. Orsoni: "Costa collabori con lealtà". Orsoni: "E' bene che Costa dismetta i panni del presidente del Porto e collabori a risolvere i problemi della città. Guardando la situazione con obiettività: il turismo crocieristico è importante ma non può soffocare Venezia".
Ore 17.42. Orsoni: "Turismo crocieristico non dà indotto alla città". Orsoni: "Ogni anno ci sono 22 milioni di presenze turistiche a Venezia, di questi 1,8 milioni arriva dalle navi da crociera. Il crocerismo dunque è una parte del problema turismo a Venezia. Di certo porta lavoro e sviluppo economico, dunque è ben visto. Porta lavoro per un migliaio di persone, ma porta pochissimo come indotto alla città. Quello delle crociere è un turismo che si esaurisce nella nave, che non dà un indotto importante alla città".
Ore 17.40. Orsoni: "Ecco il pensiero di Venezia". Orsoni: "Porto Marghera o numero chiuso sono le soluzioni che possono essere prese immediatamente. Altrimenti possiamo fare fantasiose ipotesi e progetti. L'equilibrio lagunare comunque resta delicato e impone molta attenzione. Quindi, per riassumere, il pensiero della città è questo: 1) il decreto Clini-Passera va applicato da subito; 2) va salvaguardato il porto nella sua interezza perché per Venezia è una delle attività economiche più importanti; 3) la portualità delle crociere deve essere resa compatibile con la città, senza danneggiarla ma mettendola in un quadro di attività rispettose di Venezia".
Ore 17.37. Orsoni: "Porto Marghera una soluzione immediata e provvisoria". Orsoni: "Certo non c'è solo San Basilio, il porto di Venezia è molto esteso anche in terraferma. In questa parte ci possono essere spazi per ricoverare le grandi navi in via provvisoria finché non ci sono altre soluzioni. Questo per evitare che le grandi navi si spostino in altri porti. In tutti i porti del mondo l'attività portuali è mista tra merci e passeggeri, mi meraviglierei se a Venezia questo non fosse possibile".
Ore 17.35. Orsoni: "Si può pensare a numero chiuso o limite di tonnellaggio". Orsoni: "Possiamo mettere delle limitazioni al passaggio delle navi, ad esempio o con il numero chiuso o con un limite di tonnellaggio immediato. Certo passare subito all'applicazione del limite di 40 mila tonnellate porterebbe a uno scombussolamento delle attività portuali. Ma mettere un limite a 80 mila potrebbe essere già un segnale importante".
Ore 17.32. Orsoni: "Controllo delle acque deve passare al Comune". Orsoni: "Il tema fondamentale al di là dei canali e dei terminal è quello di capire chi gestisce e controlla la navigazione. Deve essere il Comune o altri enti magari portatori di interessi parziali? Io credo non ci siano dubbi su chi debba decidere. Per adesso non possiamo dunque che invocare un'applicazione rapida del decreto Clini. Un'applicazione rapida che non può dunque passare dallo scavo di nuovi canali, che richiederebbe almeno quattro o cinque anni".
Ore 17.30. Orsoni chiede più risorse per Venezia. Orsoni: "Abbiamo ricevuto in cassa ieri i soldi deliberati dalla legge nel luglio 2011. Abbiamo bisogno di essere messi in grado di governare le nostre città. Il Comune per le gondole che attraccano davanti la piazzetta di San Marco paga un canone all'autorità portuale. Questa è una stortura che deve essere corretta".
Ore 17.25. Orsoni: "Non voglio più essere solo il sindaco delle barene". Orsoni: "Cosa chiediamo come città? Su quelle acque il Comune di Venezia non ha alcuna potestà. Questo è un difetto della nostra legislazione. In città si dice che il sindaco di Venezia è il sindaco delle barene. Io invece vorrei essere il sindaco di tutto il territorio"
Ore 17.20. Orsoni: "Anche a Genova si pensava non ci fossero rischi". "Il decreto Clini forse è nato sull'onda dell'emozione del caso Concordia. Ma il problema delle grandi navi a Venezia è precedente - sottolinea Orsoni - Non si può dire che il rischio in assoluto non ci sia. Anche nel porto di Genova pensavamo non potesse accadere nulla".
Ore 17.15. Orsoni: "Tema non più rinviabile". "C'è un rischio concreto per la città e l'opinione pubblica mondiale lo ha assunto come uno dei problemi più rilevanti. Una risposta si deve dare", spiega il sindaco Orsoni. Il primo cittadino ricorda poi la storia costruzione del canale dei petroli per le navi merci.
Ore 17.10. Zaia: "Applicare il decreto Clini". "Applicare il decreto Clini, con le grandi navi fuori dal bacino San Marco è un'ovvietà per noi. Non c'è nessuna contestazione in questo", è l'opinione del governatore Luca Zaia, il primo a prendere la parola. "Siamo favorevoli a una viabilità acquea alternativa alla Giudecca ma difenderemo con forza il punto di arrivo, cioè la stazione Marittima".
Ore 17.00. Non c'è il gruppo Pdl. Comincia l'audizione in commissione Trasporti. Ma è assente il gruppo del Pdl perché impegnato in un'altra riunione politica per la crisi di governo.
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