Grandi navi a Venezia, calo del 15% con l’algoritmo

Dal 1º luglio in vigore l’ordinanza che prevede i nuovi parametri: ma gli effetti sarebbero tangibili solo nell’estate 2019
Classica immagine da via Garibaldi
Classica immagine da via Garibaldi

VENEZIA: Conto alla rovescia per la nuova ordinanza della Capitaneria di Porto - già contestata con un ricorso al Tar del Venice Terminal Passeggeri (Vtp) - che limita l’accesso a Venezia delle navi da crociera che rientrano nei parametri di un algoritmo matematico prestabilito, sulla base del combustibile usato dalle caldaie della nave, la forma dello scafo e l’idrodinamica, nonché lo spostamento d’acqua, l’onda generata, il dislocamento e gli apparati di sicurezza per la navigazione.

L’entrata in vigore della nuova regolamentazione è stata confermata dal capitano di vascello Andrea Conte, della Capitaneria di Porto, affiancato dal presidente dell’Autorità Portuale di Sistema, Pino Musolino, alla conferenza stampa sull’accessibilità nautica del porto di Venezia. L’ordinanza entrerà in vigore il 1 luglio, ma visto che il calendario degli approdi in Stazione Marittima è già stato definito per la stagione in corso, di fatto i suoi effetti sul traffico di navi da crociera a Venezia si faranno sentire la prossima stagione estiva con un progressivo calo stimato tra il 10 e il 15% delle navi da crociera che entrano in laguna e attraversano il bacino di San Marco e il Canale della Giudecca, prima di arrivare al terminal di Vtp a Santa Marta.

Container a Porto Marghera, accesso alle navi di 335 metri

Tutto ciò alla luce del fatto che nel mercato la fascia intermedia di navi tra le 60.000 e 100.000 tonnellate di stazza lorda è destinata a ridursi drasticamente a causa del “gigantismo navale” imperante sia nei programmi futuri delle compagnie da crociera che quelle commerciali per le proprie flotte. L’ordinanza - ha ricordato ieri il rappresentante della Capitaneria –- riempie il vuoto legislativo seguito alla cancellazione del decreto Clini-Passera che limitava l’accesso a Venezia alle navi con una stazza lorda inferiore alle 96 mila tonnellate.

Limite che le compagnie di crociera, che sono anche azioniste di Vtp, hanno deciso autonomamente di rispettare in attesa di una regolamentazione definitiva che a tutt’oggi però non c’è ancora. Come ribadito anche ieri dalla Capitaneria di Porto, l’ordinanza del 1 luglio è solo una regolamentazione «transitoria», in attesa di una soluzione definitiva con una rotta alternativa al passaggio nel bacino di San Marco per le sempre più grandi navi - ben oltre le 100 mila tonnellate di stazza - che integrano le flotte dei grandi “Brand” della crocieristica, come Msc, Costa e Holland American del gruppo Carnival, Royal Caribbean, P & O e Princess. Le soluzioni alternative prospettate e approvate nell’ultima riunione del Comitatone del dicembre scorso - presieduta dall’allora ministro Graziano Delrio - ipotizzano la costruzione di una seconda stazione marittima per le navi sopra le 130 mila tonnellate di stazza, nell’area dell’ex Italiana Coke che si trova nella Prima Zona industriale di Porto Marghera e, inoltre, lo scavo del canale Vittorio Emanuele fino al terminal passeggeri di Santa Marta che continuerà a ricevere navi di stazza minore.

Ma anche queste due soluzioni alternative potrebbero venire cancellate dal nuovo ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, eletto nelle liste del M5S che a Venezia si è sempre detto contrario all’attivo delle grandi navi a Venezia. «Noi stiamo lavorando alle due soluzioni già prospettate a dicembre», ha sottolineato ieri il presidente Musolino, «ma sarà il nuovo ministro, che noi contiamo di incontrare prossimamente, a decidere se quelle soluzioni sono ancora valide oppure no».

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