«Grandi navi a San Marco: si convochi un tavolo»

Costa Crociere chiede a Orsoni il confronto su un possibile tragitto alternativo. Ma intanto riduce da tre a due i suoi mastodonti che fanno scalo fisso in Marittima

MARGHERA. A Michael Thamm, il nuovo amministratore delegato esecutivo di Costa Crociere, nominato dalla holding americana Carnival Cruise all’indomani del naufragio della Costa Concordia, non piace per niente lo stillicidio di contestazioni al passaggio delle grandi navi a San Marco. «Le nostre navi, al pari di quelle di tante altre compagnie, transitano per il bacino di San Marco e il canale della Giudecca perchè questo è l’unico itinerario esistente» ha detto ieri durante la conferenza stampa per il battesimo di Costa Diadema «se ci sarà un tragitto alternativo a Porto Marghera con servizio traghetti per portare i crocieristi nel centro storico di Venezia, lo seguiremo». Ma a tutt’oggi – malgrado le tante ipotesi fatte da ministri e amministratori locali che ipotizzano l’entrata delle navi dalla bocca di Malamocco, invece che da quella del Lido, con lo scavo di un nuovo canale (Contorta) o l’utilizzo del Vittorio Emanuele o addirittura una nuova stazione Marittima da costruire a Fusina – non esistono percorsi alternativi al bacino di San Marco.

Thamm ha così polemizzato indirettamente con il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni per le continue dichiarazioni sull’argomento e i pochi fatti, invitandolo a convocare al più presto «un tavolo di confronto» con tutti gli operatori e gli enti coinvolti per decidere, tutti insieme, cosa si può fare per continuare a garantire a Venezia il consistente beneficio economico che riceve dall’arrivo delle navi da crociera.

Costa Diadema, ha ricordato Thamm, è la decima grande nave della compagnia crocieristica che viene costruita da Fincantieri in Italia a partire dal 2000, con un investimento complessivo di quasi 5 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti gli approdi pressoché settimanali di tre navi della flotta Costa nel porto di Venezia, che garantiscono introiti tariffari e lavoro per un vasto indotto, che si occupa dei servizi di catering e del settore turistico locale. «La costruzione di Costa Diadema è un impegno concreto per la crescita della nostra compagnia e ciò è positivo non solo per noi, ma anche per l'Italia e in particolare per Venezia» ha concluso Thamm, annunciando però che il prossimo anno nel porto passeggeri di Venezia approderanno stabilmente due navi rispetto alle tre attuali, mentre nel vicino e più tranquillo porto di Trieste, gli approdi cresceranno da uno a due. (g.fav.)

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