Grandi manovre «culinarie» sul Palazzetto delle Pescherie

Sarebbero più d’una le proposte di riuso a questo scopo sull’edificio dei Musei. La Fondazione conferma di non avere al momento un progetto di riutilizzo

VENEZIA. Grandi manovre sul Palazzetto delle Pescherie di Rialto. Sarebbero più d’uno i progetti privati di possibile riuso dell’edificio neogotico di proprietà del Comune, ma ceduto in uso ormai da quattro anni alla Fondazione Musei Civici, che però finora lo ha lasciato così come l’ha trovato: vuoto e inutilizzato, dopo i trasferimenti degli uffici dell’Anagrafe e della Procura che un tempo qui avevano sede.

«Al momento non c’è ancora una decisione sul possibile riuso del Palazzetto delle Pescherie - conferma anche il segretario organizzativo della Fondazione Musei Civici Mattia Agnetti- ma intanto abbiano proceduto a interventi migliorativi intervenendo sul tetto e per la pulizia dei locali». Anche da parte del Comune, che è il legittimo proprietario del Palazzetto - ceduto in uso ai Musei Civici a compensazione della perdita dell’usufrutto su Ca’ Corner della Regina, che l’Amministrazione ha venduto alla Fondazione Prada - non c’è per ora alcuna indicazione precisa su cosa fare dell’edificio.

È in questo «vuoto» che si inserisce la proposta informale già prospettata in questi giorni ad alcuni operatori realtini da un architetto veneziano in rappresentanza di un gruppo di investitori stranieri che vuol «tastare il polso» alle categorie prima di uscire allo scoperto e penserebbe a un uso di tipo «culinario» del Palazzetto delle Pescherie: si parla di una scuola di cucina, ma anche di attività di ristorazione. Ma ci sarebbero altri possibili progetti che andrebbero però nella stessa direzione, e non nell’uso museale da anni auspicato dal Comitato cittadino Campo Rialto Nuovo, che vorrebbe fosse realizzato un museo virtuale legato alla storia del mercato.

«È importante che decidano i cittadini e gli operatori di Rialto - commenta il consigliere comunale della lista Brugnaro Maurizio Crovato, ma bisogna che sia uniti. Io ho tentativo invano di organizzare anche un incontro con il sindaco sui loro problemi, che riguardano non solo le sorti del Palazzetto delle Pescherie, ma anche e soprattutto i banchi dell’ortofrutta ormai abbandonati e da eliminare, la sporcizia e in generale le possibili proposte di rivitalizzazione del mercato. Se tutto resta fermo, è chiaro che provano a inserirsi i privati». «Uso turistico anche la Pescheria. - ha “postato” ieri polemicamente sul suo profilo Facebook abche il consigliere di Italia Nostra Paolo Laanapoppi. In questi giorni s'intravvede per qualche istante quanto sarebbe dignitosa la città senza le folle di turisti. Verrebbe quasi voglia di sperarci ancora. Invece Brugnaro è implacabile a ricordarci che Venezia deve morire. Così ecco l'ennesima tessera del mosaico. Nessuno ricorderà più che cosa era l'area dei mercati di Rialto ai tempi dei residenti. E sembrerà naturale che tutto sia al servizio del turismo. Peccato».


 

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