Grandi lavoratori e amici, Cavallino sotto choc per la morte di Toni e Michele

Michele aveva iniziato come pescatore, da 25 anni gestiva la pescheria Al Ponte. “Toni” era uno degli ultimi a utilizzare ancora le antiche tecniche del mestiere

CAVALLINO. Grandi lavoratori del commercio ittico, padri di famiglia, colleghi e amici. Queste sono le qualità che accomunavano Antonio Ferro, 50 anni, fornitore di una rivendita di pesce fresco al camping Marina di Venezia e noto per essere uno degli ultimi custodi della pesca tradizionale locale, e Michele Costantini, 62 anni, titolare assieme al fratello Maurizio della conosciutissima pescheria “Al Ponte” in via Pordelio 4 a Ca' Savio a 30 metri dal ponte sul canale omonimo della via lagunare. Erano molto noti in tutto il litorale i due sfortunati occupanti l'abitacolo del Fiat Scudo coinvolto a Jesolo nel tragico frontale contro una Bmw che ha interrotto le loro vite poco dopo le 4 di ieri mattina mentre andavano a rifornire i loro negozi ittici al mercato del Tronchetto.

Fin dall'alba di ieri ha infatti iniziato a rimbalzare la notizia della loro morte di bocca in bocca fra chi li conosceva fra Jesolo, Cavallino, Ca' Savio e Punta Sabbioni. Ieri pomeriggio ormai la consapevolezza che nessuno dei due ce l'aveva fatta si è diffusa in tutta la località balneare di Cavallino-Treporti che in questo periodo brulica di turisti. Ora tutta la comunità è piegata dal dolore per la scomparsa improvvisa di questi due padri di famiglia conosciuti e stimati da molti loro concittadini e ora pianti da mogli e figli, oltre che da parenti ed amici. Antonio Ferro, che lascia nel dolore la moglie Giuliana e la figlia Angelica di 15 anni, aveva mosso i primi passi nel mondo della pesca per passione fino a farla diventare una professione. I colleghi lo ricordano per la competenza e la grande esperienza legata alla pesca ittica d'acqua salata. Soprannominato “Toni” era ormai un esperto che aveva iniziato come molti del suo settore con la pesca dei mitili qualche decennio fa fino a puntare poi sul pesce azzurro che da tempo pescava in quantità. Uno dei pochi del litorale a utilizzare ancora antiche tecniche di pesca e di selezione del pescato fino a quando con le sue reti calate nel canale Pordelio aveva accumulato anni di esperienza e conoscenza del pesce per cui il suo parere era rinomato fra ristoratori ed albergatori. La stessa competenza era riconosciuta all'esperienza di Michele Costantini, marito di Donatella e padre di due figli, Sinuhe, che proprio ieri ha compiuto 17 anni, e il maggiore Tomai. Anche lui come come l'amico “Toni” aveva iniziato ad operare nel settore ittico da giovane come pescatore per poi aprire circa 25 anni fa la pescheria “Al Ponte” col fratello Maurizio che è riuscito negli anni a promuovere la rivendita in Italia e persino all'estero. Una persona di grande equilibrio, stimata e conosciuta per il buon cuore e la disponibilità ad aiutare il prossimo. Caratteristiche che lo portavano spesso a fare beneficenza alle associazioni del litorale ed ad avere una buona parola per tutti.

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