Grande curiosità dei veneziani per la riapertura del "T Fondaco dei Tedeschi"

VENEZIA. Grande curiosità dei veneziani per la riapertura - dopo otto anni di chiusura, tre dei quali di cantiere - del “T Fondaco dei Tedeschi”, polo del lusso firmato Dfs: per tutta la giornata migliaia di persone sono sfilate tra le pile di cioccolata laddove un tempo c'erano le cassette di sicurezza e gli scaffali di borse e scarpee griffatissime esposte nelle stanze dove un tempo si pagavano le bollette, muovendosi da un piano all'altro con le scale mobili rosso sangue che sono la firma dell'architetto Rem Koolhaas, che ha curato il restauro-ristrutturazione per conto della famiglia Benetton, che nel 2008 ha acquistato dal Demanio il grande edificio che nell'immaginario dei veneziani resta l'ufficio postale, scoprendo con piacere che le vecchie insegne e le cassette della posta in pietra d'Istria sono state mantenute.

Un po' di fila, nel pomeriggio, per conquistare la vista mozzafiato dalla terrazza sul tetto del Fontego, dove l'accesso è contingentato e bisogna prenotarsi all'ingresso.
Niente ressa, certamente molta curiosità: passa l'ex impiegato delle poste che mostra alla moglie dove lavorava, sfilano gruppi di turisti cinesi e giapponesi già pronti all'acquisto, c'è l'anziana che ricorda - tra i sorrisi imbarazzati del personale - come l'ultimo piano fosse ricercato dai suicidi. Giovani con il cilindro intrattengono i clienti proponendo di leggere il futuro con i tarocchi, molti cercano invano di capire quando costano gli accessori in vendita (prezzo nascosto, commesse che si fanno avanti per svelarlo, anche in cinese e russo), qualcuno brontola per la scomparsa del pavimento del cortile a spina di pesce, ma poi si affaccia dalla porta d'acqua sul Canal Grande e la meraviglia ha il sopravvento.

Il nuovo polo del lusso è stato presidiato per tutto il giorno, oltre che da un esercito di personale (450 gli assunti da dfs) , anche da pattuglie di polizia e carabinieri
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