Gps obbligatorio sui taxi? Il Tar boccia il Comune

Annullata la disposizione del regolamento che ne imponeva l’installazione:  controllo della navigazione spetta alla Città metropolitana. Intanto in laguna è il solito caos
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia,15.06.2013.- Moto ondoso alle F.te Nuove.-
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia,15.06.2013.- Moto ondoso alle F.te Nuove.-

VENEZIA. Il Comune di Venezia non ha il potere di imporre il Gps a bordo dei taxi lagunari e il regolamento che ne prevedeva l’introduzione è illegittimo. Cancellato. Così ha deciso il Tar. Punto a favore dei motoscafisti, dunque, che vedono il Gps come il diavolo a bordo. Ma, c’è un ma: per i giudici amministrativi, il potere di controllare la velocità delle barche a salvaguardia della laguna era della Provincia di Venezia. Ed è, quindi, ora della città metropolitana.

Bocciato il regolamento comunale che introduceva l’obbligo di gps a bordo, il Tar promuove invece il regolamento provinciale che istituisce un “Sistema integrato di rilevamento e controllo della navigazione”. Dunque, non cambia nulla? Non proprio: mentre il regolamento comunale dava un anno di tempo alle diverse categorie per installare a proprie spese il Gps a bordo - termine per altro sospeso proprio in attesa della decisione del Tar - con la morte della Provincia e l’arrivo della Città Metropolitana, del sistema di rilevamento in laguna non c’è ancora traccia. E servirà una conferenza di servizio tra istituzioni e ministeri Trasporti, Ambiente, lavori pubblici per adottarlo. Per questo la sentenza ha comunque sapore di “vittoria” per i ricorrenti. «Sul Gps non può decidere Brugnaro sindaco, ma potrà decidere Brugnaro sindaco metropolitano», commenta con una battuta uno degli avvocati della lunga battaglia legale.

TAVOLO DI CONFRONTO SULLA SICUREZZA CON IL SINDACO BRUGNARO E AGOSTINI CAPO DELLA POLIZIA MUNINCIPALE PRESSO IL MUNICIPIO DI MESTRE. IN FOTO BRUGNARO.
TAVOLO DI CONFRONTO SULLA SICUREZZA CON IL SINDACO BRUGNARO E AGOSTINI CAPO DELLA POLIZIA MUNINCIPALE PRESSO IL MUNICIPIO DI MESTRE. IN FOTO BRUGNARO.

Nel merito, i giudici del Tar hanno annullato - per eccesso di potere - la disposizione dirigenziale del 2014 e i commi 2 e 3 dell’articolo 36 del regolamento di attuazione della legge regionale 63/93, con il quale il Comune prevedeva l’entrata in vigore «di un sistema per il controllo della velocità», con l’obbligo «di dotarsi delle apparecchiature necessarie», a loro spese. Per i giudici, infatti, sulla base della legge 63/99 - in materia di trasporto pubblico non di linea - Ca’ Farsetti può sì occuparsi di «ogni accorgimento tecnico finalizzato alla riduzione dei livelli d’inquinamento del moto ondoso», ma specifica quali: forma degli scafi e potenza dei motori, posizione dei tassametri, anzianità dei mezzi. Non, dunque, di «un meccanismo di controllo della velocità come quello in questione, adottato per garantire un maggior livello di sicurezza della navigazione, da attuarsi attraverso il controllo in tempo reale della velocità delle imbarcazioni e del loro percorso». Disposizione che rientra nei «poteri di polizia e di sicurezza di cui all’art. 517 del Regolamento attuativo del Codice della navigazione e all’art. 11 del d. lgs. n. 422 del 1997».

Traffico senza più regole le idee ferme nel cassetto

Tradotto: poteri che erano non del Comune, ma della Provincia. I giudici hanno così confermato la legittimità dell’articolo 66 del Regolamento provinciale per il coordinamento della navigazione, che prevede che «ai fini del controllo della navigazione lagunare, con particolare riguardo alla sicurezza, al rispetto delle regole ed alla salvaguardia dell’ambiente, viene istituito un Sistema integrato di rilevamento e controllo della navigazione lagunare unificato in tutta la laguna veneta, basato sul monitoraggio delle unità a mezzo Global positioning system (Gps) con trasmissione continua dei dati in centrale operativa», con barche monitorate attraverso «radio frequency identification (Rfid) e da una rete fissa di telecame». Quindi la disposizione resta, ma per attuarla servirà una conferenza di servizi metropolitano-ministeriale.

Che farà il sindaco Brugnaro? «Ci sembra l’occasione per riaprire il confronto con le categorie, per trovare una soluzione condivisa», fa sapere Derek Donadini, vice capo di gabinetto del sindaco Brugnaro.

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