«Gpl, per ora non posso fermare i lavori»
CHIOGGIA. Il Comune non bloccherà i lavori dell’impianto Gpl. Lo precisa il sindaco Alessandro Ferro motivando la decisione con la risposta che il Ministero dello Sviluppo economico ha dato nel question time in commissione parlamentare la scorsa settimana. Interrogato dal deputato Marco Da Villa, il viceministro ha spiegato che il decreto interministeriale del 26 maggio 2015 è da considerarsi autorizzazione unica, comprende quindi anche il titolo edilizio che, se mancante, dava l’assist al Comune per bloccare i lavori. Smontata questa tesi, il sindaco, a cui stanno pervenendo le mail dei cittadini invitati dal comitato No Gpl a produrre una “montagna” di richieste di sospensione del cantiere, sgombra il campo da false speranze e spiega di non aver margini per farlo, né sotto il profilo della sicurezza né sotto quello edilizio. «Non ho poteri per fermare l’impianto», spiega Ferro, «il Testo unico riserva al sindaco di adottare, con atto motivato, provvedimenti contingibili e urgenti per prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. Nel caso dell’impianto non esistono i presupposti basilari, né ora né in seguito, per un simile provvedimento. Oggi perché, essendo l’impianto ancora in fase di costruzione, non esiste alcun pericolo imminente. In seguito perché l’impianto potrà entrare in esercizio solo dopo aver adempiuto a tutte le prescrizioni previste dalla normativa».
Gli aspetti sulla sicurezza verranno valutati dal Comitato tecnico regionale senza il cui parere positivo l’impianto non potrà iniziare a operare. Sulla regolarità edilizia, urbanistica e paesaggistica, l’amministrazione sta ancora aspettando la risposta del Mise ai quesiti posti con lettera del 21 marzo scorso, ma la posizione del Ministero è stata anticipata nella risposta del viceministro Bellanova a Da Villa. «Il viceministro», spiega Ferro, «sostiene che la valenza del decreto come autorizzazione anche ai fini edilizi è stata possibile in quanto l’intervento era stato dichiarato dal Comune conforme al vigente Prg e al Piano regolatore del porto. Il comitato No Gpl conosce queste cose e nell’ultimo confronto ci eravamo accordati per aspettare un tempo congruo per la risposta del Mise. Il comitato ha voluto, con un’azione unilaterale, mettermi in difficoltà per addossarmi responsabilità che non ho e che non posso nemmeno lontanamente assumere. Noi non puntiamo a fermare il cantiere per una settimana, ma a farlo per sempre e stiamo lavorando su altre direzioni per questo, speriamo che il comitato lavori al nostro fianco e non in contrapposizione».
Elisabetta Boscolo Anzoletti
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia