Gpl, il Comune diffida i ministeri

Il vicesindaco Marco Veronese: manca un piano per la sicurezza

CHIOGGIA. Una diffida ai Ministeri delle Infrastrutture e dello Sviluppo economico per chiedere l’annullamento del decreto che autorizza l’impianto Gpl. Il Comune passa alle vie pratiche inviando una diffida, a cui seguirà anche un esposto in Procura, sostenendo che il cantiere non poteva partire in assenza di un Piano di sicurezza integrato, che deve redigere la Capitaneria di porto, previsto come essenziale nel momento in cui si è deciso di non assoggettare il progetto a Via (Valutazione di impatto ambientale). La condizione era stata stabilita dall’ex Provincia di Venezia nella determina 333 del 2015. Si poteva evitare la Via a patto che fossero approvate dalle le varianti conseguenti all’introduzione di navi gasiere in porto con un Piano di sicurezza e una variante alla struttura organizzativa e gestionale del porto.

«Ad oggi», spiega il vicesindaco Marco Veronese, «manca il Rapporto integrato di sicurezza portuale contenente i rischi di incidenti rilevanti in ambito portuale, che doveva essere valutato da un’apposita Conferenza dei servizi, convocata dalla Capitaneria. Secondo noi non potevano iniziare i lavori senza un provvedimento di valutazione dell’impatto ambientale, contenente le condizioni per la realizzazione, l’esercizio e le dismissione dei progetti, nonché quelle per eventuali malfunzionamenti». L’amministrazione grillina ritiene quindi che si possa chiedere l’annullamento del decreto interministeriale o quanto meno una revoca per motivi di «pubblico interesse e primaria importanza». (e.b.a.)

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