Gpl, gli studenti in corteo e il Tar discute il ricorso
CHIOGGIA. Settimana calda sul fronte Gpl. Mercoledì si terrà la manifestazione di protesta organizzata dagli studenti del liceo Veronese e degli istituti tecnici Righi e Cestari, giovedì la seconda udienza del Tar sul ricorso presentato dal comitato di rilancio del porto. Due momenti importanti per capire se ci siano o meno possibilità di fermare l’impianto di Punta Colombi dove i lavori della Socogas stanno proseguendo.
Il comitato No Gpl sta continuando nella battaglia a colpi di esposti, diffide, analisi della documentazione e richiesta di incontri con quanti hanno avuto ruoli chiave nell’iter autorizzativo, ma le prossime due iniziative hanno autori diversi, a testimonianza di quando la questione si sia allargata andando a coinvolgere la città intera. Gli studenti delle superiori hanno incontrato nelle assemblee di istituto i volontari del comitato e alcuni consiglieri comunali, si sono informati, hanno posto questioni e dopo un periodo di approfondimento hanno deciso di scendere in piazza. Lo faranno mercoledì con un corteo che percorrerà Borgo San Giovanni fino al ponte dei Cavanis. Gli studenti, ma l’invito è esteso a tutti, si riuniranno alle 8.30 davanti la pista rosa del Lungolusenzo e da lì partiranno con magliette e striscioni a tema. Percorreranno via Granatieri di Sardegna fermandosi nei punti sensibili (scuole, ferrovie, stadio, quartieri residenziali) per segnare con un nastro rosso cancelli e lampioni a indicare che si tratta di zone densamente popolate nelle immediate vicinanze di un impianto di Gpl da 9.000 metri cubi. «Forse non fermeremo l’impianto», spiega Riccardo Cester, rappresentante d’istituto al liceo, «ma almeno accenderemo un ulteriore riflettore sulla questione informando la città su cosa sta succedendo in Val da Rio e su quelli che sono i rischi. La cosa che più riteniamo grave in tutta la vicenda è la mancanza di informazione nella fase iniziale».
Il giorno dopo tornerà invece a riunirsi il Tar a cui il comitato del porto ha chiesto di valutare le carenze dell’iter dal punto di vista urbanistico e paesaggistico. Nella prima udienza, a metà gennaio, il Tar non ha concesso la sospensione dei lavori, ma ha accettato di entrare nel merito della questione. (e.b.a.)
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