«Gpl, battaglia comune con le imprese»

Chioggia. L’appello di Matteo Ceruti, legale del comitato, alle aziende della pesca e del turismo
CHIOGGIA. Appello alle categorie economiche e turistiche perché si uniscano alla battaglia legale contro il deposito di Gpl. Lo ha lanciato l’avvocato Matteo Ceruti, che da qualche mese sta dando assistenza al comitato No Gpl durante la seconda cena di autofinanziamento a cui hanno preso parte 170 persone. L’avvocato ha detto chiaramente che nei ricorsi gli interessi economici in gioco pesano moltissimo sull’orientamento dei giudici e sarebbe giusto che dall’altra parte della bilancia, dove su un piatto ci sono 26 milioni di euro investiti dalla Costa Bioenergie, ci fossero gli eventuali danni stimati dai comparti economici.


Ceruti è intervenuto alla cena per spiegare le azioni legali intraprese e per rispondere alle domande della platea. «Il cantiere è in fase realizzativa molto avanzata», spiega Ceruti, «ma esistono diversi profili di evidente illegittimità su cui dare battaglia. Il primo aspetto è la realizzazione di un grande impianto in assenza totale di autorizzazione paesaggistica, il secondo la non conformità del deposito al Piano regolatore del porto».


Proprio sull’assenza dell’autorizzazione paesaggistica è in corso un’azione legale che vede Comune e No Gpl uniti. La ditta ha presentato ricorso al Tar, ottenendo la sospensiva, contro l’ordinanza comunale di maggio che richiedeva il ripristino dei luoghi per l’assenza dell’autorizzazione paesaggistica. Comune, e comitato con la formula ad opponendum, hanno resistito al ricorso (di cui si entrerà nel merito a ottobre 2018) e presentato appello al Consiglio di Stato. Ed è qui che l’avvocato ha chiamato in causa le sigle economiche della città.


«È ora di unirsi alla battaglia e procedere a tutto campo», spiega Ceruti, «mettendoci la faccia. Si potrà vincere soltanto se anche le categorie ci metteranno la faccia». Un messaggio che il comitato sta lanciando da mesi, ma che al momento non ha sortito grossi effetti. «Riprenderemo degli incontri specifici fra qualche settimana», spiega il presidente del comitato, Roberto Rossi, «l’avvocato ci ha spiegato in modo molto chiaro che i giudici devono tenere conto di tutti gli interessi economici in campo. Da un lato abbiamo un’azienda che investirà nel territorio 26 milioni di euro, dall’altro sarebbe il caso di mettere tutti i riflessi negativi, quantificabili, nei comparti economici, penso alla pesca, al turismo, alla crocieristica».
(e.b.a.)


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