Gpl a Val da Rio, “no” della Capitaneria
CHIOGGIA. Spuntano le prime “anomalie” sul procedimento autorizzativo che ha dato il via libera all’impianto di Gpl in Val da Rio. La Capitaneria di porto avrebbe dato parere negativo e sui documenti non c’è traccia del parere della commissione di Salvaguardia di Venezia. Lo sostengono i consiglieri di Sel che da un paio di giorni hanno avviato una raccolta firme con cui dare sostegno a tutte le iniziative che assumerà il sindaco Giuseppe Casson per tentare di fermare l’avanzamento dei lavori.
Due settimane fa il Consiglio comunale, eccezionalmente all’unanimità, ha dato mandato a Casson per incaricare un legale di verificare l’iter delle autorizzazioni e per percorrere tutte le strade possibili per fermare la realizzazione di un impianto da 9.000 metri cubi di gas a due passi dal centro storico, dal porto commerciale e dalla marittima passeggeri. Venerdì Casson ha formalizzato l’incarico all’avvocato.
Ma nuove iniziative stanno prendendo forma anche fuori dal Palazzo. I consiglieri di Sel, giovedì durante il mercato, hanno distribuito volantini, in cui si riassume la vicenda, e hanno avviato una raccolta firme. «Con la petizione», spiegano Fortunato Guarnieri e Gianfranco Scarpa di Sel, «vogliamo fare pressioni sul sindaco, e attraverso di lui sul Prefetto, perché vengano verificate tutte le autorizzazioni che hanno portato, più veloci della luce, all’inizio dei lavori. Le domande che ci sorgono sono tante: come è stato superato il parere negativo della Capitaneria di porto? Perché nelle carte non c’è traccia del parere della commissione di Salvaguardia? E poi, come è possibile che nessun assessore negli ultimi tre anni non sapesse nulla? Vogliamo anche capire chi ha autorizzato il funzionario a partecipare alla conferenza dei servizi. Non un assessore o un dirigente, ma un funzionario…». Guarnieri e Scarpa ritengono che sia inammissibile che il tutto si sia consumato con pareri ministeriali (favorevoli) senza che nessuno, a livello locale, si opponesse. Nei giorni scorsi su Facebook l’ex consigliere regionale Lucio Tiozzo (Pd) ha dichiarato che un ex sindaco di Chioggia ha lavorato a Roma per arrivare all’impianto. «Ora», spiega Guarnieri, «siccome quell’ex sindaco non sono io e Casson non è ancora un ex, ma ce ne sono altri alle spalle, stiamo valutando un bell’esposto alla Procura della Repubblica per fare chiarezza su tutta la vicenda».(e.b.a.)
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