Google Maps si corregge e ritorna Sacca Sessola

Vittoria della mobilitazione social: «Restituita una parte di Venezia vera» Scompare il nome “Isola delle Rose” legato all’hotel e appare quello storico

VENEZIA. Vittoria della venezianità e della mobilitazione social: sull’onda di otto giorni di “segnalazioni a pioggia”, Google Maps ha corretto le sue mappe su Venezia e l’isola di Sacca Sessola ha così ritrovato il suo vero nome.

Sparito quell’ Isola delle rose che si trovava online sino a qualche giorno fa: più romantico e attrattivo per l’hotel di lusso JW Marriott che ha l’isola in concessione e l’aveva lanciato, ma inesistente dal punto di vista toponomastico

A sollevare per prima la questione era stata Cristina Romieri, nota ambientalista e animalista veneziana, in una lettera aperta: «Sarà una piccola cosa, ma denota fortemente la mancanza di conoscenza e rispetto verso Venezia e la sua identità, continuamente espropriata», protestava nella sua lettera, «l’isola è stata realizzata artificialmente nella seconda metà dell’Ottocento con materiali di scavo: da qui il nome Sacca. Sessola deriva invece dalla sua conformazione simile allo strumento tipico veneziano usato per togliere l’acqua dalle barche. Un nome quindi radicato, usato abitualmente dalla popolazione per questo luogo che ospitava un sanatorio. Non si capisce quindi con quale diritto la proprietà del lussuoso albergo insediatosi negli ultimi anni, l’abbia cambiato preferendo il più banale ma evidentemente considerato più romantico e invitante “Isola delle Rose”».

La protesta era stata rilanciata da Roberto Scano (esperto del mondo digitale), dall’associazione Reset Venezia, da Venessia.com che avevano invitato le persone a segnalare l’ “errore” a Google. E, otto giorni dopo, Google ha corretto la sua mappa, restituendo all’isola il nome di Sacca Sessola.

Così in rete i promotori del tam tam social, giustamente, festeggiano.

«Chi la dura, socialmente la vince», commenta Roberto Scano, «ora se si cerca “Isola delle Rose” salta fuori uno staterello-piattaforma nel Mar Adriatico o l’hotel, ma l’isola appare come Sacca Sessola. Gli strumenti social permettono di segnalare eventuali errori e funzionano: presumo che Google abbia rivcevuto molte segnalazioni, le abbia controllate e abbia corretto. Con il contributo di tutti quelli che hanno segnalato, è stato recuperato un pezzo di Venezia».

«Ci sta che il JW Marriott utilizzi Isola delle Rose come nome commerciale», commenta Emanuele Dal Carlo di Restet Venezia, «ma solo nella loro comunicazione commerciale, non certo dando indicazioni errate nelle mappe che tutti possono vedere. Questa è stata forse una piccola cosa, ma dal punto di vista sociologico è interessante verificare come se dai alle persone strumenti social per attivarsi, i risultati si ottengono».

©RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia