Gondolieri e Comune: è tregua “armata”

Moto ondoso, l’ira della categoria: «Nessuna risposta». Previsti un’assemblea e un incontro per stabilire regole condivise
Di Alberto Vitucci
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 07.05.2016.- Protesta gondolieri contro il moto ondoso in bacino San Marco. Ostruzione alle imbarcazioni a motore.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 07.05.2016.- Protesta gondolieri contro il moto ondoso in bacino San Marco. Ostruzione alle imbarcazioni a motore.

Dal Comune nessuna risposta. I gondolieri annunciano battaglia e la tregua imposta per «senso di responsabilità» potrebbe avere durata molto breve. «Non abbiamo avuto risposte ai nostri solleciti», dice il presidente dei bancali Aldo Reato, «nei prossimi giorni riuniremo l’assemblea e decideremo il da farsi».

Situazione ieri a livello di guardia, anche se un po’ meglio di sabato e domenica. Ma il moto ondoso non si ferma. «Le onde sono pericolose perché se superano una certa altezza rischiano di rovesciare le gondole», dicono i gondolieri del Danieli, tra i più esposti al passaggio di vaporetti, barconi, taxi, Gran Turismo. Una gondola con turisti a bordo ha rischiato di affondare, un’altra non riusciva sabato nemmeno ad uscire dalla cavana. Così Lele D’Este, uno dei tre bancali dello stazio Danieli, ha improvvisato la manifestazione di protesta. «Sono uscito e ho detto basta, in mezzo ai taxi e ai vaporetti», racconta, «una decina di colleghi mi ha seguito. Vogliamo spiegare al Comune che così non si può andare avanti. Si rischia la vita, non si scherza più». Manifestazione che ha avuto un notevole successo, ripresa ieri anche da giornali e tv nazionali. «Ma le denunce non bastano più, perché ogni giorno la situazione peggiora», dice Piero Centasso, altro bancale del Danieli.

Così nelle prossime ore i gondolieri prenderanno una decisione. Forse non si arriverà allo sciopero visto una decina di anni fa, con le gondole tirate a secco in piazzetta San Marco e sul Molo, il blocco del traffico in Canal Grande davanti a Ca’ Farsetti. «Ma qualcosa faremo», dice un gondoliere molto arrabbiato, «qui ci prendono in giro. Le velocità aumentano, i controlli diminuiscono. Gondole e barche a remi sono diventate un fastidio».

Le richieste della categoria («Sempre le stesse, inascoltate da anni») sono state di nuovo consegnate al sindaco Brugnaro, al comandante della Polizia municipale Marco Agostini, all’Ufficio Traffico Acqueo del Comune. Riguardano prima di tutto l’istituzione di un posto di controllo fisso dei vigili, con il telelaser, dal sagrato di San Giorgio. Posizione ideale per dominare il traffico in Bacino, dalla Giudecca alla Punta della Dogana a San Zaccaria.

«Il secondo punto», dice D’Este, «deve essere quello di obbligare i piloti dei vaporetti ad arrivare agli approdi a velocità più contenuta, e nello stesso modo a ripartire senza mettere la marcia a tutto gas. «Scìe» e onde che a volte provocano seri problemi di equilibrio ai gondolieri a poppa della loro imbarcazione. Infine, una riduzione del numero di barche. Non certamente i «diportisti» o meglio i residenti, come ha fatto finora il Comune, dato che rappresentano meno del 5 per cento del totale. Ma ad esempio i motoscafi a noleggio diretti a Murano e all’aeroporto. «Potrebbero passare al largo, a bassa velocità, di là delle boe» dicono i gondolieri. Primo passo sarà nei prossimi giorni un incontro fra tutte le categorie che lavorano sull’acqua per provare a decidere regole comuni.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia