Gondolieri, cambio al vertice Reato lascia ad Andrea Baldi

Lo storico capo dei “bancali” dopo 9 anni cede la presidenza al suo delfino «Il Canal Grande è per le barche a remi, più vigilanza e rispetto delle regole»

Lascia dopo nove anni la presidenza dei gondolieri. Aldo Reato, capo dei bancali e presidente dell’associazione di categoria più famosa nel mondo, è tornato a vogare a poppa della sua gondola. L’ultimo atto è stata l’inaugurazione del riaperto traghetto della Dogana, con una gondola da parada costruita dal cantiere di Franco Crea. Da ieri il nuovo presidente dei 425 gondolieri in servizio della città è Andrea Baldi, già vice di Reato, che lavora allo stazio del Molo.

Lo hanno eletto quasi all’unanimità 38 su 41 bancali, cioè i responsabili degli stazi e dei traghetti della città. Vice è stato confermato Daniele D’Este, del traghetto Danieli. Insieme alla new entry Oliver Boschiero, del traghetto di Santa Sofia.

«Nessuna polemica, ci muoveremo in continuità con quello che è stato fatto finora», sorride Baldi, «i nostri problemi più importanti oggi sono il moto ondoso e il rispetto delle regole». Un vertice che non ha soltanto il compito di organizzare i 41 stazi della città, i turni dei traghetti e l’organizzazione del lavoro turistico. Ma anche quello in qualche modo di «rappresentare» la città nei momenti più importanti. I gondolieri sono sempre stati in prima fila per l’organizzazione degli arrivi di papi e capi di Stato. Ma anche per i cortei della Regata Storica, che quest’anno saranno potenziati. Per le iniziative di beneficenza e le proteste contro il moto ondoso. Clamorosa quella di qualche anno fa, quando le gondole vennero tirate a secco sul Molo di San Marco. E anche davanti al municipio.

La strategìa di Reato è sempre stata quella del dialogo con l’amministrazione, cercando di evitare rotture traumatiche. Una linea portata avanti in qualche modo dai suoi successori.

Ma la situazione negli ultimi tempi si è fatta esplosiva. E il tema del moto ondoso e dei controlli sarà sicuramente il primo da affrontare nell’incontro dei nuovi vertici con il sindaco Luigi Brugnaro e l’amministrazione comunale. L’altro sarà il rispetto delle regole, anche da parte della categoria. Ordinanze che vietano ad esempio l’attraversamento del Canal Grande sotto il ponte di Rialto, il “riccio” di poppa spesso non più presente nelle gondole e a volte segato, l’abbigliamento e i comportamenti. Sul fronte tariffe, molto è stato fatto, con la pubblicizzazione del costo di un giro in gondola sui siti e su tutti gli stazi della città (80 euro la corsa di mezz’ora). Ma molto resta ancora da fare.

«La gondola è comunque il simbolo della città, il Canal Grande è stato creato per le barche a remi», dice Reato. L’uso delle barche a remi e delle gondole per i traghetti, aggiunge, è un disincentivo naturale alla velocità dei mezzi a motore, e dunque del moto ondoso. Noi non chiediamo nuove ordinanze e nuovi divieti. Ma il rispetto severo delle norme che già ci sono. Insomma, più vigilanza». Il cambio al vertice? «Nessun trauma, era concordato», continua Reato, «problemi personali e la volontà di cambiare. Poi dopo nove anni è giusto passare la mano. Questi ragazzi sono bravissimi, e adesso è tocca a loro. Io sono qua, se serve una mano sono pronto». Da ieri Reato è tornato a fare il gondoliere a tempo pieno, a poppa della sua gondola. E ha passato la mano al delfino, Andrea Baldi.

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