Gondole, cartelli con le tariffe appesi a grondaie e lampioni

VENEZIA. Esposte, sono (finalmente) esposte. Ma fa talvolta davvero a pugni con il buongusto e il decoro il fai-da-te di alcuni gondolieri per mostrare al pubblico di passaggio l’obbligatoria tabella con le tariffe delle serenate: pali in plastica legati a lampioni davanti alla chiesa dei Miracoli, cartelli scritti a mano, “tappeti” gettati a ridosso della balaustra sul rio di Santi Apostoli, cartelli addirittura appesi alle grondaie.
Una lettrice de La Nuova ha immortalato alcune “ chicche”, sulle quali ora il direttore dell’Istituzione Conservazione della gondola - il dirigente comunale della Mobilità, Loris Sartori - promette di «fare le verifiche del caso e far scattare le eventuali sanzioni. Avevamo, infatti, dato indicazioni chiare su dimensioni e colori delle bacheche, che devono essere uniformi».
Tant’è, in giro si vede un po’ di tutto e se chi “venezianizza” l’obbligo utilizzando un remo a mo’ di palo (salvo poi legarlo alla balaustra di un ponte) c’è anche chi appende semplicemente un cartello alla prima grondaia di passaggio. Una situazione indecorosa. Di buono c’è che - dopo tante polemiche e inchieste giornalistiche sui furbetti che mettono in croce l’intera categoria - le tariffe sono finalmente chiare e leggibili in più lingue: 80 euro di giorno e 100 euro la sera per 30 minuti di tour tra i canali della città. Obbligatorio esporle anche a bordo.
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