Gli Usa negano il visto, bimbo di San Donà non può curarsi
SAN DONA'. Ha solo due anni ed è affetto da tetraparesi spastica. Il destino di questo bambino residente nella provincia di Venezia dipende ora da un cagnolino che non lo può raggiungere negli Usa per una pet therapy mirata. Il cagnolino è stato infatti fermato in aeroporto a Venezia, ma lo stesso accadrebbe in qualsiasi aeroporto, perché ha meno di 3 mesi e non può essere accolto negli Stati Uniti dove una legge lo vieta a questa età. L’ex senatore Luciano Falcier, di Fossalta di Piave, si sta interessando e spera di poter aiutare la famiglia, amica da anni. Il piccolo è ricoverato in una clinica specializzata negli Stati Uniti, in California, alla “Anat Baniel Methode Center” di San Rafael, dove i genitori lo hanno accompagnato sperando in un recupero e una vita normale per loro figlio.
Qui, per curare questi casi, utilizzano un metodo che prevede connessioni neuronali, secondo un approccio olistico alle funzioni umane basato sul movimento. La dottoressa Baniel è considerata un luminare in questo approccio dolce. La presenza del cagnolino, trovato in un allevamento specializzato in Emilia Romagna, viene considerata essenziale nell’approccio attraverso il gioco e il movimento dolce, ma anche la presenza affettuosa e rassicurante del cane appositamente allevato.
«I genitori hanno trovato il cagnolino in un allevamento in Emilia Romagna dove gli animali sono appositamente addestrati», spiega Falcier, già deputato e senatore della Dc e Fi, ora tra i fondatori di Idea con il senatore Gaetano Quagliariello, «avevano tutti i vaccini e le autorizzazioni necessarie, anche un accompagnatore che si è offerto. Io e l’amico Giuseppe Moro, pensionato alla Save, ci siamo informati per capire quali fossero gli ostacoli. La disponibilità della Save è stata massima, dai capi scalo fino alle compagnie aeree che si sono rese disponibili. Abbiamo rispettato gli standard per la gabbietta, previsto un accompagnatore per il cane in modo che potesse viaggiare assieme alle persone sui sedili appositi. Tutto è stato rispettato al dettaglio, ma non c’è stato verso e il cagnolino non può partire».
La legge americana non consente di far sbarcare i cani di età inferiore ai 3 mesi anche in presenza di autorizzazioni e vaccini vari. «Ecco perché adesso ci rivolgiamo al console americano in Italia e se necessario anche al presidente Trump», conclude Falcier, «perché questa legge possa essere modificata o per lo meno per accogliere un cagnolino che potrebbe valere la vita di un bambino».
In Italia non esistono cliniche che applichino questo metodo e anche gli studi della dottoressa Baniel sono poco conosciuti, a differenza degli Stati Uniti e del Medio Oriente dove sono molto noti e utilizzati con successo.
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