Gli “uomini ragno” dei tralicci Enel Sette sono veneziani

Si avventurano fino a venti metri d'altezza e poi si cimentano in operazioni ad alto quoziente di difficoltà su linee elettriche in grado di scatenare 20 mila volt di tensione.
Sono veri e propri “uomini ragno” da traliccio i circa 30 operatori che Enel utilizza per affrontare emergenze ad alta quota e sette di questi sono veneziani, di età compresa fra i 31 e i 50 anni, tutti formati al Centro di Addestramento di Scorzè, un vero e proprio campus operativo dove ogni singola situazione viene simulata in loco.
Il gruppo in questione è un vero e proprio team d'eccellenza, unico in Italia, frutto di anni di esperienza, formazione ed addestramento. Tutto ciò fa sì che, nella penisola, quattro 4 squadre, composte ciascuna da 6 operai e 1 tecnico, intervengano su tralicci e cavi, sia per la manutenzione che per la riparazione, senza che sia mai interrotta l'erogazione di energia e quindi permettendo una maggiore flessibilità nella gestione degli interventi e delle sospensioni programmate della fornitura elettrica ai clienti. In tale ambito quello di Scorzè è il fiore all'occhiello dei centri di addestramento di Enel Distribuzione dove vengono quotidianamente svolte attività di formazione e addestramento per il personale dell'azienda e dove si ricostruiscono a scopo didattico cantieri reali per le imprese appaltatrici. «I lavori sotto tensione rappresentano la sintesi di un doppio impegno», sottolinea Stefano Danesi, responsabile Enel Distribuzione Triveneto, «quello nella formazione e addestramento e quello nel miglioramento dei livelli di qualità del servizio. Negli anni abbiamo costantemente investito nella qualificazione dei nostri operatori che grazie alla loro competenza ed esperienza, oggi riescono a garantire interventi efficaci svolti in modo sicuro, anche in condizioni non agevoli. Operare sulle linee senza sospendere l'erogazione di energia», conclude Danesi, «ci permette di essere molto flessibili e tempestivi e di avere costantemente la rete in assetto ottimale e quindi più resiliente rispetto a problemi di qualunque natura».
Ogni squadra di intervento è composta da 2-3 operai, coordinati da terra dal capo squadra, che dirige le operazioni supervisionando ogni operazione e mantenendosi in costante coordinamento con i Centri Operativi che gestiscono la rete. Le squadre sono dotate di dispositivi di protezione individuali e di specifici strumenti che opportunamente collocati permettono loro di operare in totale sicurezza. L'attività di formazione e di addestramento incentrata sulle metodologie per l'esecuzione dei lavori elettrici sotto tensione persegue l'obiettivo di prevenire i rischi e promuovere comportamenti sicuri per avere un ambiente di lavoro con infortuni zero.
Gianluca Codognato
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