Gli uomini del Ris tornano a casa Dekleva a caccia di prove

Delitto Manca: i carabinieri tornano oggi in via Guardi a Marcon, al setaccio sia l’abitazione che l’auto dell’uomo accusato di omicidio

MARCON. Oggi, nella casa di via Guardi a Marcon, tornano i carabinieri del Ris di Parma per cercare altri elementi di prova contro Renzo Dekleva, il marito di Lucia Manca in carcere ormai da due settimane per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Il suo legale, l’avvocato padovano Pietro Someda, ha nominato un consulente che seguirà passo a passo i militari dell’Arma e presenzierà anche alle analisi di laboratorio che verranno eseguiti se saranno recuperati capelli, sangue, saliva ed altri resti biologici che potrebbero essere sfuggiti alla prima visita, fatta ormai alcuni mesi fa. Anche l’automobile dell’indagato, verrà, sottoposta nuovamente alle analisi del Ris, la stessa macchina sulla quale i carabinieri hanno trovato - sul bordo del portabagagli - la saliva di Lucia (il sospetto è che il marito dopo averla uccisa in casa l’abbia trasportata con la sua auto fino a Cogollo del Cengio, dove poi avrebbe abbandonato il cadavere).

A chiedere i nuovi esami è stato il pubblico ministero veneziano Francesca Crupi, che coordina le indagini: la volta precedente non c’era ancora alcun indagato e, quindi, i carabinieri avevano lavorato da soli, oggi, invece, sarà presente il consulente dell’accusato, che ha il diritto di assistere a tutte le operazioni, sia a quelle di ricerca di possibili indizi sia agli esami di laboratorio. Il giudice Michele Medici ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Dekleva, scrivendo che esistono numerosi indizi che lo «incastrano», ma non ci sarebbe una prova «regina», insomma un elemento inconfutabile. E, anche per questo, la rappresentante della Procura non ha chiuso le indagini e prosegue gli accertamenti. Tra l’altro, l’avvocato Someda, per ora, non ha ritenuto di ricorrere al Tribunale del riesame, da un lato perché ha già potuto esaminare tutti gli atti raccolti dall’accusa (gli sono stati messi a disposizione più di mille pagine), dall’altro perché teme di ritrovarsi un’ordinanza che respinge il suo ricorso, una decisione che avrebbe quasi il valore di una sentenza anticipata visto che a prenderla sarebbero tre giudici e non più solo quello delle indagini preliminari.

Il magistrato ha firmato l’ordinanza in carcere (è rinchiuso in quello di Treviso) scrivendo che Dekleva libero poteva continuare a inquinare le prove e lo definisce «glaciale e incline alla menzogna». Per quanto riguarda il movente dell’omicidio, quello che sembra il più plausibile è quello economico: quando Lucia scopre che il marito la tradiva si fa consegnare addirittura le chiavi dello scooter, che lei gli aveva comperato con il suo denaro, e sposta in un conto bancario intestato soltanto a lei oltre diecimila euro che in precedenza erano in un fondo intestato ad entrambi

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