Gli studenti occupano liceo Bruno e Guggenheim
Occupato il liceo classico Bruno di via Baglioni, occupato l’istituto d’arte Guggenheim di corso del Popolo. Dopo i tanti istituti di cui si sono “impossessati” gli studenti in centro storico e in terraferma, dopo la manifestazione di sabato mattina, che ha visto centinaia di ragazzi sfilare per le strade di Mestre per chiedere edifici più sicuri, e un’educazione all’altezza dei tempi, ieri a occupare sono stati i ragazzi del Bruno. Sono entrati a scuola verso le 4 di lunedì mattina, hanno aspettato un paio d’ore, poi hanno fatto suonare l’allarme. Sono arrivate le guardie della vigilanza e, a seguire, gli agenti della polizia, ai quali gli studenti hanno spiegato le loro ragioni. «Occupiamo per riappropriarci degli spazi scolastici», dice Alberto Marsili, uno dei ragazzi del coordinamento degli studenti medi che ha organizzato la protesta, «per costruire delle alternative alle lezioni frontali, per affrontare degli argomenti che ci toccano non solo come studenti, ma prima di tutto come cittadini».
Per questo per tutta la giornata di ieri si sono organizzati incontri per parlare delle grandi opere, del conflitto in Palestina e sono stati organizzati anche corsi sul teatro e la fotografia. Nonostante l’invito del preside a chiudere l’occupazione in serata, i ragazzi ieri sera erano intenzionati a trascorrere la notte all’interno del liceo e a trasformare, a partire da questa mattina, l’occupazione in autogestione. «Non è stato possibile trovare un accordo», dice il preside della scuola, Roberto Gaudio. «Ho chiesto ai ragazzi di trasformare l’occupazione in autogestione, l’occupazione di un pubblico edificio e l’interruzione del servizio sono reati, i ragazzi se ne devono rendere conto».
Notte a scuola anche per gli studenti del liceo Guggenheim di Corso del Popolo che nella notte tra domenica e lunedì sono entrati a scuola e hanno occupato la sede mestrina dell’istituto d’arte, con l’intenzione di fermarsi a dormire la notte e di trasformare poi, a partire da oggi, l’occupazione in autogestione. «È molto probabile che questa notte dormiranno qui», spiegava ieri al telefono il vicepreside Massimo Daissè, «dopo che hanno trascorso la giornata organizzando le attività per i prossimi giorni, in quella che noi preferiamo chiamare co-gestione, e che vede anche la partecipazione dei professori alle iniziative dei ragazzi».
L’ultima scuola occupata, in ordine di tempo, era stato l’istituto turistico Gritti di via Muratori.
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