Gli rompono la carrozzina in aereo
MARCON. Da quattro mesi lotta a suon di carte bollate e richieste, ma tra regolamenti cervellotici e burocrazia, non riesce ad avere il rimborso per la carrozzina da gara danneggiata al ritorno in aereo dai campionati italiani di scherma paralimpica.
Protagonista, suo malgrado, è Nicola D’Ambra, una delle punte di diamante della sciabola nelle gare riservate ai disabili. Originario di San Liberale, gareggia per l’Officina della Scherma Mirano, una delle sale schermistiche all’avanguardia in questo settore. I primi giorni del giugno scorso era stato ad Acireale in Sicilia, per partecipare ai campionati italiani di categoria dove, assieme al compagno di squadra Stefano Salmaso, era salito sul gradino più basso del podio. Una grande soddisfazione, accompagnata dalla brutta sorpresa al rientro a Tessera. «Quando ci siamo imbarcati a Catania, sull’aereo della Volotea diretto a Venezia c’era anche la mia carrozzina da gara, differente da quella che uso per andare in giro, perché deve avere delle caratteristiche specifiche per le competizioni», spiega l’atleta. «Carrozzina che mi era stata regalata dal Comune di Marcon proprio per poter fare attività sportiva, quando due anni e mezzo fa partecipai a un bando specifico. A Catania l’ho imbarcata intera, non rotta, e chi era con me lo può testimoniare. Abbiamo fatto le gare, ho vinto la medaglia di bronzo, e siamo rientrati. Arrivato a Tessera, al momento del ritiro bagagli, la carrozzina da gara era tutta piegata su se stessa, in un modo non certo naturale, segno che qualcosa non era andato per il verso giusto».
Nicola D’Ambra compila i moduli che gli passano in aeroporto per questo genere di problemi, quindi aspetta, ma nulla. «Dopo settimane, Volotea mi ha risposto dicendo che non potevano fare nulla, visto che non avevo compilato un ulteriore modulo che dovevano darmi in aeroporto. Allora sono tornato al Marco Polo, me lo sono fatto dare, l’ho compilato e consegnato».
A questo punto l’atleta di San Liberale attende fiducioso ancora qualche giorno, poi la beffa. «Ho ricevuto la riposta dalla compagnia aerea, e non è stata piacevole», aggiunge. «Mi hanno detto che, dal momento che non posso dimostrare di aver imbarcato la carrozzina da gara intatta a Catania, più di 60 euro non possono darmi. Ma quella carrozzina ne valeva quasi duemila. E quindi, adesso la gente deve fotografare tutti i bagagli prima di farli imbarcare, per essere sicura di avere un rimborso in caso di problemi? Con 60 euro non riesco a comperare neppure una ruota nuova. Tanto è vero che ho fatto fare una perizia dalla ditta che aveva costruito la carrozzina, e mi hanno risposto che neppure una volta aggiustata potrebbe essere in buone condizioni. Ora, senza l’aiuto di qualcuno che me ne presti una, rischio di non poter fare altre gare. Mi auguro che la cosa possa sistemarsi con il buon senso, altrimenti cercherò un avvocato che possa aiutarmi per andare a fondo di questa vicenda».
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