gli osti del “Nono Risorto”

Claudio Spavento e Franco Donaggio si sono conosciuti nel campetto di calcio di Sant’Alvise. Giocavano a calcio con l’Alvisiana, la società nata negli anni Settanta, grazie ad un gruppo di genitori che vollero in questa maniera evitare che i figli finissero nell’inferno della tossicodipendenza. Claudio e Franco divennero amici e ora gestiscono l’osteria “Al Nono Risorto” , locale storico che si trova nel sottoportego “de Siora Bettina” a mezza strada tra Rialto e San Stae. Qui sono arrivati dopo varie esperienze lavorative in altri locali. Molto prima che la moda del “denuncia il degrado” scoppiasse sui social, Claudio è stato protagonista di una singolare protesta seguita da un concorso fotografico con tanto di mostra nel sottoportego dove si trova l’osteria. Tutto ha inizio perché un cassonetto dei rifiuti, che avevano sistemato nel sottoportego, si rompe e dalle “scoasse” escono decine di pantegane. Per impedire che venga rimesso, Claudio si distende a terra al posto del cassonetto. Poi lancia il concorso fotografico “fotografa le scoasse” . Un giorno Pier Cardin che ha casa poco lontano gli chiede il motivo del concorso. Claudio gli racconta delle “scoasse”. Pier Cardin, senza dirgli nulla, mette mano al portafogli e fa sistemare il sottoportego. La foto di Claudio disteso al posto del cassonetto la scattò Giorgio Mazzega, fotografo scomparso alcuni mesi fa.
La tabella a Rialto
Il Nono Risorto, è frequentato da molti stranieri, anche famosi e tutti a chiedere le origini del nome. Il “Nono” altro non è che il posto occupato, dai pesciolini di poco valore che si cucinavano originariamente nell’osteria, nella tabella delle misure del pesce di Rialto. Risorto perché in seguito alla prima guerra mondiale il locale venne chiuso. Alla riapertura aggiunsero al nome “Risorto” . —
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