Gli operatori escono dall’ente turismo
CHIOGGIA
Ascom, Gebis e Cisa Camping lasciano l’Organizzazione di gestione della destinazione (Ogd) perché «è un ente inutile, politicizzato, disorganizzato» e accusano il sindaco Alessandro Ferro di non aver fatto nulla per evitarlo. Un duro attacco, a cui si aggiunge anche il consorzio di promozione ConChioggiaSì, anche nei confronti della scelta dell’assessore al Turismo Angela D’Este di assumere un incarico in Regione occupandosi dei referati di Chioggia part-time.
Le tre sigle hanno ufficializzato ieri l’uscita dalla cabina di regia dell’Ogd. Una decisione clamorosa, nel bel mezzo della stagione, destinata a sollevare un polverone. «Prendiamo atto del totale fallimento di quest’organo», spiegano i presidenti Alessandro Da Re (Ascom), Luciano Serafini (Cisa), Fabrizio Boscolo (Gebis) e Silvia Vianello (consorzio), «che, dopo il rodaggio, avrebbe dovuto agire in autonomia pensando esclusivamente agli interessi della città e invece è diventato un ente di scontro tra associazioni, luogo dove la politica è entrata dalla porta principale. Risultato? A 3 anni dalla nascita dell’Ogd la delibera di giunta sulle manifestazioni è arrivata a luglio e solo grazie alla buona volontà di Ascom e Gruppo Turismo. A che serve un organo del genere?».
Secondo i quattro presidenti il declino è iniziato quando il sindaco ha accettato che tutte le associazioni dentro il tavolo tecnico (organo consultivo senza poteri a differenza della cabina di regia) versassero una quota di 1.000 euro. «Inizialmente ne facevano parte 20 associazioni», spiegano i presidenti, «con la richiesta di contributo l’amministrazione ha tagliato fuori le più piccole che non possono permetterselo. La situazione è peggiorata quando si sono create contrapposizioni di carattere politico: si è formata una sorta di maggioranza e opposizione, come fosse un consiglio comunale, alla faccia della trasparenza e produttività di un organo super partes. Il sindaco ha responsabilità ben precise, ha consentito che un contesto tecnico diventasse politico. Un organo del genere non c’interessa, usciamo dalla cabina di regia e valuteremo se rimanere al tavolo di confronto per solidarietà con le associazioni tagliate fuori».
Le quattro sigle sollevano perplessità anche sulla nomina di un manager, scelta «che non è stata condivisa e votata al tavolo di confronto, come previsto dal regolamento». Forti critiche anche sul part-time della D’Este: «Ci chiediamo come sia possibile che Chioggia abbia un assessore al Turismo e alle Attività produttive part-time, è impensabile che una città a forte vocazione turistica non abbia un referente a tempo pieno come aveva promesso il sindaco. È il risultato di aver scelto assessori da fuori, senza nessun attaccamento al territorio e pronti a andarsene a loro convenienza». —
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